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La polemica Expo, Moratti: la Provincia non aiuta PARIGI — Un attacco frontale. A Filippo Penati, presidente uscente della Provincia. Il sindaco Letizia Moratti è a Parigi insieme con l’amministratore delegato di Soge, Lucio Stanca. Ha appena concluso il suo intervento all’assemblea generale del Bie, fornendo rassicurazioni e ottenendole. Ma l’aria è frizzante. Soprattutto alla luce del colpo di scena preparato con sapienza. La Moratti, a sorpresa, annuncia ai 158 paesi del Bie la creazione di un comitato d’onore Expo che vede come presidente il premier Silvio Berlusconi accanto all’ex capo del governo Romano Prodi e all’ex ministro degli Esteri, Massimo D’Alema. Come dire: si torna al vecchio gioco di squadra bipartisan che aveva portato Milano a conquistare l’Expo. Sembra un cambio di passo. Tutto alle spalle? Assolutamente no. Perché, a proposito di gioco di squadra, il sindaco vuole togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Continuo a meravigliarmi di quello che dice Penati che mi accusa di non aver fatto gioco di squadra. Vi do solo due numeri: il Comune, per Expo, ha fatto 55 missioni in 130 Paesi, la Provincia 5 in 10 Paesi. Non si può dire di aver fatto gioco di squadra quando non si è giocato come gli altri». Ma questo è solo l’antipasto. Il sindaco-commissario Expo entra anche nel «merito» delle missioni della Provincia. «C’era un solo Paese sul cui voto contavamo: Cuba. E ha votato contro Milano. Penati era convinto del buon esito, ma non ha portato a casa neanche quel voto». Conclusione secca: «Se cambierà il presidente della Provincia non ci saranno più problemi per l’Expo». La replica più dura arriva da Massimo D’Alema: «A Parigi non si fanno comizi. Se questo è un comitato elettorale della destra credo non sarò solo io ad avere problemi a restare». La Moratti invece non vede problemi all’interno della maggioranza. E la Lega? E Tremonti? «Il Governo ha fatto la cosa più importante di tutti: ha messo i soldi. Non mi sento di chiedergli nulla di più». Anche Stanca punta il dito «sulle strumentalizzazioni da campagna elettorale». Ma è più ecumenico della Moratti: «Aspettiamo che passino questi giorni. Non dobbiamo prenderci in giro, l’Expo è stato strumentalizzato da una parte e dall’altra. Spero che dopo il voto non si usino più argomenti così bassi e infimi come quello della sede». Ma, ieri è stato anche il momento per fare il punto sullo stato dell’arte. Stanca ha fornito un cronoprogramma che ha come conclusione il mese di maggio del 2010, quando Milano dovrà tornare davanti al Bie con il masterplan in mano per la registrazione finale. Appuntamento fondamentale. Entro la fine di luglio la consulta architettonica disegnerà le linee guida del sito Expo. Tra ottobre e novembre bisognerà portare a casa l’accordo sulle aree di Pero-Rho, tra novembre e febbraio 2010 si darà via al concorso internazionale per la realizzazione del sito. Solo, dopo aver portato a termine queste tappe bisognerà sottoporsi alla «registrazione». Sia la Moratti sia Stanca hanno confermato che il governo ha mantenuto l’impegno sui fondi. Anzi, il sindaco si spinge a parlare del «cento per cento» dei finanziamenti nonostante il posticipo della linea 6 del metrò. Parole che hanno rassicurato i vertici del Bie. Dopo l’ammonimento dei giorni scorsi «promuovono » Milano: «La conferma dei fondi nonostante il terremoto in Abruzzo — conclude il presidente del Bie Lafon — è la migliore testimonianza dell’impegno del governo italiano su Expo». Anche se la vera data cruciale per le sorti di Expo resta maggio 2010. Maurizio Giannattasio Articoli correlati: "Il presidente Penati: parla così solo perchè ci sono le elezioni" |
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