Le nuove piantumazioni sono pressoché perse al 100%; quelle degli scorsi anni, le superstiti che a fatica avevano superato le riccorrenti siccità estive passate, sono in sofferenza evidente. Ad esempio gli alberi che seguono la ciclabile di via S.Paolino, piantati nel 2004 e quindi ormai "vecchi" di 6 anni, sono in stato di stress idrico; lo stesso dicasi per il giardino di via Boffalora angolo De Pretis, anch'esso piantumato anni fa e che sta ritornando pelato e arso com'era prima. Uscendo dalla zona 6, poi, registriamo la morìa del lungo boschetto della strada per Cusago, nonché la scomparsa di quasi tutti gli alberelli piantati a seguito del progetto del Bosco di Abbado, del quale rimane solo della legna da ardere. Per carità: luglio 2010 è stato uno dei più caldi di sempre, almeno da quando si rilevano i dati meteorologici a Milano (1763) e nel contempo eccezionalmente secco, specie dal centro storico (compreso) in giù, quindi a sud di una ipotetica linea che congiunge via Novara a Città Studi, tuttavia non è serio piantare migliaia di alberi e lasciarli ai capricci di un Giove Pluvio così avaro verso Milano, che dagli anni 2000 sta avendo estati vieppiù calde e con temporali più rari e più irregolari. Quest'estate è peggio delle altre e i risultati si vedono. Un mio conoscente ha detto che a Berlino ha visto gli stessi panorami gialli arsi di Milano, quindi neanche i tedeschi possono dirsi campioni di virtù, ma ciò non toglie che la politica di rimboschimento a Milano vada rivista perché l'annuale morìa di alberi comunica al cittadino un'idea di sciatteria e noncuranza intollerabili.
Saluti,
Gianfranco Bottarelli
In risposta al messaggio di Gianfranco Bottarelli inserito il 14 Lug 2010 - 20:50