Opzioni visualizzazione messaggi
:Info Utente:
![]()
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
![]() |
le reazioni all'intervista al Corriere «Comune, consiglio straordinario con il cardinal Tettamanzi» Proposta dei consiglieri Pd. Via libera del presidente Manfredi. Fo: Milano ora ha il cuore sul portafoglio MILANO - C’è chi ci vede un richiamo alle istituzioni. Chi un avvertimento ai milanesi che suona un po’ come un «attenti a voi!». Chi, ancora, preferisce leggere le parole del cardinale come un invito alla riscossa morale della città. Ma per tutti quella di Dionigi Tettamanzi è «una lezione» che merita di essere messa a memoria. Intellettuali e rappresentanti della società civile si riconoscono nell’analisi sulla Milano smarrita, anche se ci tengono a ricordare il lavoro egregio che tante piccole realtà svolgono dove c’è bisogno. I politici s’interrogano invece sui modelli di educazione per i giovani e il Pd propone di invitare il cardinale in consiglio comunale per approfondire i temi toccati nell’intervista al Corriere. «Lo inviteremo senz’altro — anticipa il presidente dell’assemblea comunale, Manfredi Palmeri — Ma una presenza del cardinale Tettamanzi in aula è un momento molto importante che va preparato in modo adeguato: costruiremo tutti insieme un consiglio straordinario». «Concordo con le parole del cardinale — dice Giulia Maria Crespi, presidente del Fai — Milano deve ritrovare un’anima. In realtà ci sono tante associazioni che lavorano sul territorio, ma il problema è a livello istituzionale, è al vertice: questo grande cuore di Milano si è perso». Giulia Maria Crespi confessa di chiedersi ogni giorno «dov’è finita la borghesia di una volta?». «Oggi l’egoismo è cresciuto enormemente. Serve una riscossa, ma deve venire dall’alto e non ne vedo i segnali». La presidente del Fai cita il «caso Expo»: «Si è partiti con il tema dell’agroalimentare — attacca — Adesso mi pare che tutto sia stato trasformato in agro-cemento». Al tema borghesia torna il presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti. «Bisogna intendersi sui termini — premette — Una volta 'borghesia' significava poche grandi famiglie, da da una parte faceva impresa e dall’altra beneficenza. Oggi, al posto di quell’alta borghesia un po’ aristocratica, c’è però un tessuto di solidarietà fatto di gente comune che in realtà al prossimo dedica tempo. C’è una solidarietà 'diffusa'. L’esempio più recente è proprio il Fondo famiglia- lavoro istituito dal cardinale» (a cui, anche se Guzzetti non lo dice, la Fondazione Cariplo ha contribuito con un milione, ndr). «Credo sia persino banale esprimere consenso a Tettamanzi, il punto è dare risposte». Il premio Nobel, Dario Fo, ricorda la borghesia che «creava e inventava». La mente torna alla scuola fondata all’Umanitaria, ma anche a quegli alberi di ciliegio in piazzale Medaglie d’oro i cui fiori servivano per le esequie dei poveri. «Per i funerali una volta il Comune metteva a disposizione anche il tram — racconta — Ora quegli alberi sono stati tagliati per fare posto alle terme». Un segno dei tempi, per Fo. «Era una città con il cuore in mano, oggi ha il cuore sul portafoglio». L’anima smarrita. Anche l’ex presidente della Regione, Piero Bassetti, è d’accordo. Non solo. «Milano dovrebbe ritrovare anche l’identità — rincara — Secondo me è una delle grandi responsabilità di questa amministrazione: non ha capito che la Milano cui allude il cardinale è la grande Milano e non il Comune. La città non ritrova la propria identità perché le viene proposto un modello attorno al quale non è possibile ritrovarsi». Non risparmia frecciate sulla classe dirigente: «E’ un disastro». Il consigliere Pd, Andrea Fanzago, invierà oggi una lettera a Palmeri per proporre di invitare il cardinale a Palazzo Marino. «Serve un momento di riflessione e confronto — spiega — Dobbiamo tutti insieme ragionare non solo su cosa sta facendo l’amministrazione, ma su quali cittadini stiamo crescendo». Rossella Verga |
|