.: Discussione: Consiglio straordinario con il cardinal Tettamanzi
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Da milano.corriere.it:
Mattioli (Pd): un’occasione per aprire un dialogo «Gli Stati generali della solidarietà» La città chiede un «dibattito pubblico» dopo la provocazione del cardinale su accoglienza ed Expo MILANO - Qualcuno adesso, dopo le riflessioni del cardinale Dionigi Tettamanzi nella sua recente intervista al Corriere, invoca gli «Stati Generali della solidarietà». Molti insistono nel riconoscersi nella sua analisi di fondo: «È vero, Milano deve riscoprire la sua anima». Neanche fosse la stessa città, negli ultimi anni, di fatti che vanno dai roghi contro i rom di Opera ai vecchi cortei organizzati dal sindaco Moratti in nome dell’«allarme sicurezza», la stessa città dell’emergenza casa da una parte (già rilanciata a più riprese dallo stesso Tettamanzi in passato) e della megaurbanistica dall’altra, dell’Expo che nel 2015 si occuperà di fame nel mondo ma finora solo delle sue poltrone, la stessa di chi appena qualche giorno fa invocava vagoni separati per gli stranieri in metro: «scherzando», ci mancherebbe. Eppure, al di là di tutto, c’è un risultato che il cardinale pare aver ottenuto: ed è l’espressione di una volontà, piuttosto condivisa a quanto sembra, di «superare gli steccati ideologici di fronte ai problemi concreti della città». Con una sola eccezione, quella del consigliere repubblicano Franco De Angelis, secondo cui «il cardinale opera nell’ottica del buon samaritano, una prospettiva che tutti noi possiamo condividere e ammirare a livello personale, ma che non può essere un criterio valido per chi deve amministrare la città». De Angelis rileva che «è chiaro che l’amministrazione deve porsi l’obiettivo di abbattere gli steccati, non di elevarli». «Ciò detto — prosegue il consigliere — l’attività legislativa e amministrativa non può che insistere sul rispetto della legalità. Capisco che non sia un concetto che scalda i cuori, come la carità, ma è l’unico a cui possiamo ragionevolmente attenerci». Di tenore diverso le parole di Enrico Marcora, candidato Udc alla presidenza della Provincia. E’ lui, nella certezza che «Milano è molto più grande delle proprie paure», ad auspicare un grande momento pubblico internazionale. «Gli Stati generali della solidarietà», appunto, all’interno dei quali dovrebbe nascere il «consiglio dei volontari». «E’ urgente un incontro pubblico sui temi della solidarietà, della responsabilità e della sobrietà. Dopo le parole del cardinale, non può esserci più spazio per il populismo elettorale», ammonisce. Per il presidente del consiglio provinciale, Alberto Mattioli, gli interventi dell’arcivescovo «aprono i cuori e le menti predisponendo al dialogo». «La politica dei partiti no — rimarca l’esponente Pd — esageratamente condizionata dai calcoli elettorali. Questo degrada l’autorevolezza storica di Milano di guidare e governare i cambiamenti». Nelle riflessioni del cardinale, il presidente della Fondazione Policlinico, Carlo Tognoli, già sindaco, ha apprezzato più di tutto «l’appello alla solidarietà e alla generosità». «Tettamanzi ha insistito sempre in questi anni — ricorda — ma ora l’ha fatto in modo più organico. E non deve essere letto come un rimbrotto agli esponenti della vita politica: sono parole di indirizzo che un principe della Chiesa deve dire». Applausi al cardinale anche da Philippe Daverio, candidato alle provinciali della Lista Penati Presidente. «Bravo il cardinale, proprio bravo — esordisce — Ringraziamo Tettamanzi per il pensiero che egli ha espresso sulla città, pensiero profondamente cattolico, cristianamente lombardo e al contempo radicalmente politico. Condividiamo in fondo il suo invito alla solidarietà cristiana che a Milano ha sempre viaggiato in parallelo con il mutualismo laico». Rossella Verga 22 maggio 2009 |
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