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Da Milano 2.0:
Expo 2015: Moratti, Formigoni e Stanca volano a Parigi per un incontro con il Bie Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 11:33 in Milano cronaca, Milano politica Oggi la tripletta Moratti-Formigoni-Stanca sarà a Parigi per informare il Bie degli ultimi sviluppi sulla faccenda Expo. Sviluppi: per ora abbiamo una bocciatura di una mozione del Pd per la costituzione della Commissione sull'evento e l'approvazione della mozione del Pdl. "Uno schiaffo" secondo Vinicio Peluffo e Lele Fiano. Mancano ancora i 2,7 miliardi per le opere connesse. Ma il ministro dello Sviluppo Economico Scajola rassicura "Il Pd è all'opposizione e pensa che noi non abbiamo particolare attenzione per l'Expo. Invece l'Expo sarà il trionfo dell'Italia e non solo di Milano" Intanto i doppi incarichi e gli stipendi d'oro fanno ancora discutere: prima di tutto quello di Stanca, appena nominato amministratore delegato e vicepresidente della SoGe (stipendio da 450 mila euro). Il consiglio comunale ha infatti approvato la delibera in cui gli chiede di rinunciare al doppio incarico, ovvero da parlamentare e ad di una società pubblica, ma lui ribatte in un'intervista ad Affaritaliani "Non mi dimetto perché rispondo alle leggi della Repubblica. Se la giunta delle Elezioni dirà che il doppio incarico è incompatibile mi dimetterò un minuto dopo. Se invece dirà il contrario valuterò io quando e come farlo" Ma sono anche altri gli stipendi sotto accusa: da quello di Elio Catania presidente di Atm (che è ricorso al Tar contro la decisione del Comune di ridurre il suo compenso di 480 mila euro annui) a quello dell presidente della Sea, Giuseppe Bonomi (650 mila euro). Così come quello di Giuliano Zuccoli, presidente del Consiglio di Gestione di A2A (1 milione e mezzo di euro). L'economista Marco Vitale ha analizzato la questione sul Corriere "C'è un mercato che negli anni scorsi a livello mondiale ha segnato esagerazioni ed esasperazioni trainate da un'impostazione per cui i compensi dei top manager si sono sempre più sganciati dal valore effettivo della prestazione e dell'effettivo contenuto professionale e quindi sono diventati un valore basato più su posizioni di potere che sulla commisurazione ai risultati o al valore accertato della prestazione. Proprio nelle aziende pubbliche ci sono azionisti che hanno il dovere di contribuire alla moralizzazione del mercato dei manager e che, oltre a intervenire sulle strategie, devono pagare corrispettivi professionalmente corretti ma rompendo lo schema di compensi frutto di semplici posizioni di potere" |
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