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Carissimo Acerboni, già la scelta di usare questa discussione per postare il tuo commento la dice lunga sull'intento strumentale e elettorale della polemica che si vorrebbe innescare...
in qualche altra discussione mi erò già posto la domanda su cosa volesse dire essere antifascisti oggi.
Credo sia legittimo sostenere che l’antifascismo non possa esistere come “valore in se”, come una definizione omnicomprensiva di una certa posizione ideologico-politica, ma più correttamente, sia un atteggiamento culturale che rifiuta l’autoritarismo, il pensiero unico, l’atto violento come metodo di confronto politico.
Perché la Liberazione possa costituire un momento realmente fondativo, occorre che essa sublimi in un momento condiviso nella coscienza di tutti, al di là degli steccati ideologici e delle pur legittime rivendicazioni di parte.
Auspico quindi che al nostro Presidente del Consiglio sia concesso di scendere in piazza e onorare i nostri caduti.
Il 25 aprile non potrà mai essere “di tutti” se “alcuni” (i soliti) continueranno ad arrogarsi il diritto di rilasciare patenti di democratico.
Cordialmente
Massimiliano Bombonati
Presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Urbanistica - Gruppo PDL
In risposta al messaggio di Roberto Acerboni inserito il 23 Apr 2009 - 11:28