.: Discussione: L'occasione dell'Expo contro la Milano che non va
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Inserito da Oliverio Gentile il 6 Apr 2009 - 12:08
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Da milano.corriere.it:
il caso del giorno Padiglioni Expo come macerie La vera occasione è il cibo Basterebbe non sprecare risorse per progetti inutili, recuperare quel che di buono c’è già a Milano Caro Schiavi, vorrei aggiungere qualcosa alla sua risposta alla lettera del signor Marcello Ricossi sull'accennato «fantasmagorico tunnel autostradale da Rho a Linate» con una piccolissima considerazione: «...ma se Linate dovesse servire, come qualcuno vorrebbe, solo per i collegamenti con Roma, a cosa servirebbe una tale opera (il tunnel)?». Questo troverebbe ragione di essere se Linate potesse essere collegato, permanentemente, con l'Europa: con Madrid, con Parigi, Francoforte, Vienna e così via, altrimenti... Poi, se la vera sfida dell'Expo è «Nutrire il pianeta, energia per la vita», sarà doveroso prendere giuste misure per dare una nuova «linfa vitale» alla nostra agricoltura. Non mi risulta che si possano fabbricare bistecche, o frumento, dal petrolio (anch'esso, poi, verso l'esaurimento). Elio Signorini Caro Signorini, approfitto del rimando di palla per aggiungere, alle tante considerazioni già fatte sul’Expo (lottizzazioni ritardi pasticci manfrine appalti) alcune notazioni di merito sulle altre città che hanno ospitato l’evento, raccolte durante un’audizione di esperti all’Ordine degli architetti. 1) Siviglia, Hannover, Saragozza hanno impiegato sei anni per realizzare le infrastrutture viabilistiche (noi, per le strade e le metropolitane previste nel 2015 stiamo già andando fuori tempo massimo). 2) Siviglia, Hannover e Saragozza hanno destinato aree pubbliche per i padiglioni espositivi (noi abbiamo scelto di valorizzare alcune aree private, un fatto insolito per questo tipo di manifestazioni pubbliche, rileva l’urbanista Augusto Cagnardi). 3) Siviglia, Hannover e Saragozza si trovano con l’inutilità dei quartieri espositivi da gestire e Milano rischia di ripetere in peggio questo precedente (i padiglioni sono come le macerie di Gaza, dice l’architetto Gae Aulenti: dopo non servono più a niente). La partenza, come si vede, non è buona: è peggio. Ma in corsa qualcosa si può correggere. Basterebbe non sprecare risorse per progetti inutili, recuperare per l’Expo quel che di buono c’è già a Milano, qualificare la città senza aggiungere orrori e completare in tempo la viabilità, i collegamenti. Il nostro asso nella manica, lo ripeto, è il tema. «Nutrire il pianeta, energia per la vita» è un’occasione irripetibile per ripensare gli stili di vita, riqualificare la nostra agricoltura, studiare una corretta alimentazione, puntare sulla prevenzione per la salute. È su questo che Milano deve lavorare, se vuole sorprendere il mondo. Migliorando se stessa, e con un’idea forte per il futuro. Ci possiamo credere? Giangiacomo Schiavi 04 aprile 2009 (ultima modifica: 06 aprile 2009) |
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In risposta al messaggio di
Oliverio Gentile inserito il 29 Mar 2009 - 21:36
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