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Da milano.corriere.it:
si cercherà uno spazio più grande e operativo in un altro luogo da identificare Expo, sede a Palazzo Reale. Ma dimezzata Solo uffici di rappresentanza in centro a Milano. Stanca resta, domani nuova riunione del Cda MILANO - Il sindaco Letizia Moratti trova la mediazione per la sede di Soge: uno spazio di rappresentanza a Palazzo Reale e uno più grande e operativo in un altro luogo da identificare. L’obiettivo è quello di superare l’ennesima impasse seguita alle dichiarazioni dell’ad Lucio Stanca della società di gestione di Expo, critico sulla proposta della Provincia di ospitare la Soge a Quarto Oggiaro, negli spazi ristrutturati di Villa Scheibler (risparmiando il milione e rotti euro di affitto all’anno che la Soge dovrebbe pagare al Comune, come ha stabilito l’Agenzia delle Entrate e come va fatto per evitare grane con la Corte dei Conti, per occupare i duemila metri quadrati di Palazzo Reale). E per superare anche le preoccupazioni del Bie che ieri si è attivato per capire che cosa sta succedendo nella città che dovrà ospitare l’Expo 2015. Stanca durante il cda dell’altro giorno avrebbe anche chiesto garanzie sulla parte variabile del suo stipendio: ma su questo ha ieri spiegato al sindaco che in realtà problemi non ne verranno sollevati. Quanto alla sede, l’ex numero uno di Ibm ha ribadito che «la richiesta di una sede consona non è assolutamente ascrivibile ad un mero capriccio», ma che il problema sia quello di garantire «una residenza consona e di alto prestigio» e «non scollegata dalle altre istituzioni con cui Soge si interfaccia quotidianamente». Stessi concetti ribaditi nel fax inviato ieri al rappresentante della Provincia nel cda di Soge, Enrico Corali, dove per altro si cerca di stanare la Provincia rispetto alla reale possibilità di mettere a disposizione gratuitamente e in tempi rapidi Villa Scheibler: «Questioni pretestuose — replica il presidente di Palazzo Isimbardi, Filippo Penati —. La nostra proposta è percorribile, tanto è vero che in quella sede andrà altrimenti il Pim. Piuttosto, sarebbe utile per tutti che il sindaco Moratti non prendesse decisioni da sola, ma informasse gli altri soggetti che partecipano a Soge, così eviteremmo polemiche e ulteriori perdite di tempo». Fa anche una battuta: «Visto che la signora Beckham voleva abitare al Castello, potrebbe prendere in affitto Palazzo Reale». In realtà la proposta di mediazione è arrivata anche dal governatore, Roberto Formigoni, in missione in Canada. «L' Expo ha certamente bisogno di una sede prestigiosa come Palazzo Reale. Penso però che gli uffici possano essere dislocati altrove» ha detto, liquidando tutta la faccenda come una «tempesta in un bicchier d'acqua ». E ha trovato d’accordo, Leonardo Carioni, il leghista rappresentante del Tesoro nella Soge che aveva bocciato senza mezzi termini l’affitto di Palazzo Reale: «È giusto avere una sede prestigiosa, ma gli uffici devono essere decentrati». Su dove andranno a finire gli uffici degli «operativi» ci sono solo delle ipotesi. Si parla di Palazzo Giureconsulti di proprietà della Camera di Commercio, uno dei soci di Expo. Ma le reazioni restano dure. Come quella di Alberto Meomartini, presidente in pectore di Assolombarda: «Devono cambiare marcia e riguadagnare il tempo perduto». Critico anche Philippe Daverio: «Stanca dimostra di non essere mai stato a Milano. Forse farebbe meglio a prendersi un taxi e fare un giro a Villa Scheibler». E il candidato dell’Udc, Enrico Marcora si propone come ad. «Lo faccio gratis. Così abbattiamo i costi abnormi di Expo». SCHEDA: Un anno a vuoto La vittoria Il 31 marzo del 2008 a Parigi, Milano si aggiudica l’Expo contro la turca Izmir. Il giorno dopo la Moratti vola a Roma a Palazzo Chigi: lei farà il commissario Expo e Paolo Glisenti sarà ad unico della società ( nella foto uno dei progetti Expo) Arriva Berlusconi Berlusconi vince le elezioni. Si raffreddano i rapporti con la Moratti. Tremonti è contro l’amministratore unico. Anche Formigoni. Glisenti resta amministratore in pectore, ma non da solo: nascerà un cda La battaglia sul cda Le polemiche non si placano. Parte la battaglia sui nomi di chi dovrà sedere nel cda. Regione e Provincia escluse fanno sentire la loro voce: spuntano 2 posti Il caso Glisenti Prime riunioni del cda, si litiga su tutto. A partire dallo stipendio di Glisenti. Il braccio destro della Moratti fa un passo indietro: non prenderà lo stipendio fino a marzo Il passo indietro Ma non basta. Il 16 febbraio anche la Moratti è costretta a fare un passo indietro: Glisenti non sarà ad della società. Al suo posto arriva Stanca Il rebus Stanca Nella prima riunione vera dell’era Stanca il neo-ad minaccia le dimissioni dopo che 2 consiglieri si oppongono al trasferimento della sede di Soge a Palazzo Reale Maurizio Giannattasio Elisabetta Soglio 13 maggio 2009 Da Milano 2.0: Expo: la Moratti cerca di mediare i litigi sulla sede della SoGe, ma Castelli annuncia i temuti ridimensionamenti Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 10:20 in Milano cronaca, Milano politica Dopo il disastro dei giorni scorsi Letizia Moratti cerca di portare un po' di tranquillità sul fronte Expo. "Stiamo lavorando su un'altra soluzione per verificare se possiamo offrire, sempre a palazzo Reale, degli spazi più limitati in modo tale che il costo per Expo diminuisca. Questoè quello che possiamo fare. Altro non possiamo. Stiamo lavorando con Expo a contatto con gli altri soci e con l'amministratore delegato a un'altra proposta. Poi naturalmente sarà la società Expo a decidere" Durante la prima riunione del cda infatti l'amministratore delegato della società di gestione Lucio Stanca aveva minacciato le dimissioni dopo che il rappresentante del Tesoro, Leonardo Carioni, e quello della Provincia, Enrico Corali, avevano abbandonato la seduta in segno di protesta contro il costo eccessivo della sede scelta per la SoGe (fonte immagine). Infatti era stato proposto Palazzo Reale al costo di 1 milione e 150mila euro all'anno di affitto. C'è stato pertanto un incontro fra il direttore generale del Comune Giuseppe Sala e Stanca per cercare una soluzione a basso costo. La soluzione alternativa sarebbe quella di tenere a Palazzo Reale gli spazi per la sede di rappresentanza e altrove gli uffici. Ma la sede bisognerà comunque pagarla perchè non bisogna "procurare comunque un danno erariale al Comune perchè siamo tenuti ad amministrare i soldi dei cittadini negli interessi dei cittadini, non negli interessi di altri. In questo caso Expo è una società terza[...]Non ci può essere una assegnazione a titolo gratuito. La legge impone che gli enti pubblici valorizzino il loro patrimonio a condizioni di mercato. Quindi non ci può essere assegnazione a una società terza se non a prezzi di mercato. Noi abbiamo fatto stimare l'immobile dall'Agenzia del Territorio, un'agenzia statale ma terza rispetto al Comune per avere la sicurezza della congruità del prezzo, e questo è il prezzo che abbiamo proposto. Noi avevamo altre soluzioni per palazzo Reale. Abbiamo offerto questa soluzione per andare incontro alle esigenze di Expo. Villa Scheibler è una bellissima villa, riqualificata, è un patrimonio artistico della nostra città. Detto questo io non conosco le esigenze operative di Expo, quindi non mi permetto di entrare in una decisione che deve prendere la societa" L'assessore comunale alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, spera che una quota dell'affitto sia utilizzata per le mostre, per migliorare l'offerta culturale per Milano. "Chiederò che una parte dell'affitto sia destinata a questo scopo. Peraltro accanto agli spazi che andrebbero a Expo è previsto un auditorium da 300 posti gestito direttamente dall'assessorato e che vogliamo usare per convegni e molte altre iniziative aperte ai milanesi" Contro Stanca e le sue presunte "pretese" si sono scatenati Filippo Penati, Matteo Salvini e persino Vittorio Sgarbi. Persino lo storico dell'arte Philippe Daverio ha bacchettato Stanca sul rifiuto di villa Schleiber a Quarto Oggiaro (sede che era stata proposta dalla Provincia): "Milano non è solo piazza del Duomo o Palazzo Marino". Stanca dal canto suo ribatte che la sua insistenza nell'avere Palazzo Reale "non è dettata da un capriccio personale, ma è un'esigenza imprescindibile per sostenere il progetto e gli investimenti. Non è che io non voglia una sede in periferia, ma piuttosto parto dal presupposto imprescindibile che, per colmare in modo proficuo il ritardo nell'attività di questi 14 mesi, dobbiamo avere una sede che sia da subito operativa allo scopo di consentire al personale, che non dispone ancora delle dotazioni e degli strumenti fondamentali, di poter cominciare a lavorare immediatamente". Insomma, bisogna fare bella figura con le relazioni internazionali e avere gli uffici a Palazzo Reale sarebbe un ottimo "biglietto da visita". Ma mentre a Milano si litiga sulla location, il ministro Castelli su Repubblica si lascia andare ad affermazioni piuttosto inquietanti sullo stesso tema: i fondi. "Dopo il disastro in Abruzzo ci siamo guardati negli occhi: prima i terremotati, poi l'Expo. E adesso, al Tavolo Lombardia, stiamo seriamente valutando di ridimensionare il programma di opere pubbliche" Nonostante gli appelli del sindaco quindi si profila un ridimensionamento. |
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