.: Discussione: Milano Expo 2015 e le infrastrutture: metropolitane, strade,...
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Da milano.corriere.it:
L'Atm: tempi rispettati e il servizio sarà assicurato Metrò, mancano i treni per «coprire» i prolungamenti Denuncia dei sindacati: «Con l'apertura delle nuove tratte diminuirà la frequenza dei convogli» MILANO - Sono in ritardo. Ma nei prossimi mesi i lavori saranno comunque conclusi. E allora, a quel punto, l'Atm dovrà risolvere un altro problema: quali treni verranno utilizzati per portare il metrò (senza «allungare» le frequenze di oggi) fino alle due fermate da Famagosta ad Assago (linea 2) e per le quattro nuove stazioni da Maciachini a Comasina (linea 3)? Su questo punto, l'azienda milanese dei trasporti si trova ancora una volta a fare i conti con difficoltà che arrivano dall'esterno. Perché la Firema, una delle tre aziende che con Ansaldo Breda e Keller dovrebbe fornire nuovi treni all'Atm, è in amministrazione controllata dallo scorso agosto. Risultato: dei 40 nuovi «Meneghino» che dovrebbero già essere in servizio dall'estate passata, ne sono stati consegnati soltanto 28. E anche i pezzi di ricambio, spiega un addetto alla manutenzione in un deposito della linea 2, «arrivano col contagocce». Oggi, ad esempio, ripartirà un «Meneghino» che era bloccato in deposito proprio per questa carenza. Alcuni sindacati spiegano: «I treni non sono abbastanza per assicurare la stessa frequenza di oggi nelle ore di punta quando le linee 2 e 3 saranno prolungate». L'Atm, nell'attesa che sia confermata l'apertura del metrò «verde» fino ad Assago per la fine del mese prossimo, sta mettendo a punto il nuovo programma per gestire la linea: «Abbiamo le risorse sufficienti per far fronte senza problemi alle nuove esigenze», assicura l'azienda. Già dallo scorso inverno, con uno sforzo eccezionale, l'Atm ha aumentato le frequenze della linea 2 fino al massimo potenziale di carico. Per questo ha dato fondo alle proprie risorse, anche come treni. Ed è uno degli elementi che fa prevedere ai sindacati una difficoltà nei prossimi mesi. Per assicurare le stesse frequenze di oggi, «serviranno almeno altri quattro treni», riflette un sindacalista. Situazione che si riproporrà, anche più aggravata, per il prolungamento della linea 3 fino alla Comasina (l'apertura delle nuove stazioni dovrebbe slittare a marzo-aprile). Qui la situazione è più grave perché le fermate in aggiunta sono quattro. L'ordinazione dei 40 nuovi «Meneghini», 12 dei quali devono ancora arrivare, è stato un fondamentale investimento dell'Atm finalizzato proprio ad assicurare la «copertura» sulle nuove tratte (oltre che per la sostituzione dei treni più vecchi della linea 1). Considerate queste difficoltà, il consigliere dei Verdi, Enrico Fedrighini, attacca: «Ho presentato un emendamento al bilancio perché il Comune intende prelevare 50 milioni di dividendi Atm. In questo momento di crisi, è inaccettabile andare a incidere su un settore assolutamente cruciale per la vita dei milanesi come l'azienda di trasporto pubblico. I dividendi Atm devono restare in azienda per i necessari investimenti». Gianni Santucci 14 gennaio 2011 |
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