.: Discussione: Milano Expo 2015 e le infrastrutture: metropolitane, strade,...
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Da milano.corriere.it:
Tensione sui conti. Calderoli: fino alla fine del mandato non cambia nulla Finanziaria, stangata per il Comune E scoppia il caso del direttore generale Pronto l’emendamento: no alla vendita delle caserme, ma arrivano i soldi dell’Ici MILANO - Arrivano (in parte) i soldi dell’Ici. Ma non ci saranno né caserme per recuperare entrate perse con i mancati dividendi, né deroghe ai Patti di stabilità per le opere di Expo. Mentre resta alto l’allarme sul bilancio, scoppia a Palazzo Marino un’altra grana: il maxiemendamento approvato in commissione Bilancio alla Camera mette a rischio la poltrona di tutti i direttori generali, compresa quella del Dg milanese, Giuseppe Sala. Ma il ministro Roberto Calderoli, firmatario del pacchetto rassicura: «Almeno fino a fine mandato non cambia nulla e poi le situazioni verranno esaminate con buon senso. È chiaro che se c’è un Comune che può essere gestito dall’amministratore di condominio, non serve pagare un city manager: ma non stiamo parlando di Milano». Continua l’alta tensione sui conti del Comune: il sindaco Letizia Moratti si defila spiegando che «sto ancora leggendo la Finanziaria». Ma nel documento non ci saranno i passaggi su cui la politica milanese aveva contato molto, a partire dalla deroga del patto di stabilità per le opere di Expo, che avrebbe consentito di non tagliare gli investimenti sulle altre voci. Nelle molte e convulse telefonate intercorse in questi giorni fra il sindaco e i vari rappresentanti del Governo, si sono cercate soluzioni alternative: non ultima quella della cessione, da parte dello Stato, di due caserme che avrebbero consentito al Comune di fare in qualche modo cassa. Ma alla resa dei conti, anche questa ipotesi pare già tramontata. La tesi sostenuta più o meno apertamente dai parlamentari lombardi del Pdl è che Milano ha già avuto più di 4 miliardi per le opere di Expo e che quindi altri margini di manovra non se ne possono chiedere. L’onorevole Vinicio Peluffo, che insieme ai colleghi milanesi del Pd aveva presentato un emendamento per la deroga al patto di stabilità, insiste: «La realtà è che si fanno tante promesse di attenzione a Milano e al Nord, ma poi il Governo più milanese che si ricordi mette in difficoltà i suoi stessi amministratori». L’assessore Giacomo Beretta volerà domani a Roma per una riunione del direttivo dell’Anci, dove si cercherà di fare fronte comune rispetto ai tagli della Finanziaria e alle novità del pacchetto Calderoli, che prevede tagli ai numeri di assessori e consiglieri comunali e provinciali. Nel maxiemendamento si fa esplicito riferimento anche alla eliminazione di direttori generali e difensori civici. Un punto che ieri ha creato scompiglio a Palazzo Marino. Ma è stato Calderoli a chiarire che «il nostro intervento di eliminazione degli sprechi è necessario ma verrà fatto senza creare disagi, soprattutto ai Comuni che hanno seguito fin qui un percorso di rigore». Diverso il discorso delle Regioni: «Usano l’autonomia — attacca Calderoli — come scudo per continuare a garantire stipendi vergognosi e numeri di consiglieri gonfiati. È inaccettabile». Elisabetta Soglio 09 dicembre 2009 |
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