.: Discussione: Milano Expo 2015 e le infrastrutture: metropolitane, strade,...
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Da milano.corriere.it:
Il sottosegretario Casero: mantenuti gli impegni, ora tocca agli enti locali Governo: Expo, Milano faccia la sua parte «Venerdì il Cipe stanzierà i fondi per Pedemontana e linee 4 e 5 del metrò». Assimpredil: creare grande evento MILANO - I soldi di Expo ci sono. Almeno quelli del Governo che si appresta, venerdì durante la seduta del Cipe, a dare via libera e fondi alle opere inserite nel piano delle infrastrutture per il 2015. La garanzia, dopo molti rinvii e una gran patema d’animo dei vertici istituzionali, arriva direttamente dal viceministro Roberto Castelli: «A fine settimana il Cipe approverà i progetti definitivi di Pedemontana, M4 e M5 per un totale di 5,582 miliardi e la convenzione Cal-Tem». Allo stesso tempo, il Governo ha garantito l’impegno a definire un decreto ad hoc che consenta al Comune di sforare il patto di stabilità per quanto riguarda le opere di Expo: un passaggio necessario per evitare al Comune di dover di fatto bloccare i propri investimenti. Giovedì mattina in missione a Roma gli assessori al Bilancio e alle Infrastrutture, Giacomo Beretta ed Edoardo Croci, che con i dirigenti dei loro uffici verificheranno la percorribilità di questa strada. Nell’intera vicenda ha giocato un ruolo fondamentale il sottosegretario alle Finanze, Luigi Casero, che si è speso anche per la vicenda Expo e rilancia: «Il Governo sta mantenendo tutti gli impegni presi. Adesso ci aspettiamo che le istituzioni locali facciano la loro parte, creando un evento davvero attrattivo. Bisogna far decollare il progetto». Se domani si chiuderà la partita dei finanziamenti governativi, in effetti, il cerino torna nelle mani dei vertici milanesi. Sempre domani, il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Regione Roberto Formigoni e il presidente della Provincia Guido Podestà dovrebbero incontrarsi con l’amministratore delegato Lucio Stanca. I nodi aperti sono i soliti: anzitutto, la partita dei contributi, che le tre istituzioni hanno confermato di voler garantire entro fine anno (per coprire le spese di gestione dell’avviamento, arrivate a 11,6 milioni di euro). Manca ancora la declinazione di queste spese e un prospetto di quelle future, precisazioni che sono state sollecitate dagli stessi soci. Nei giorni scorsi, è stato Formigoni a spiegare che, dopo la registrazione dell’evento da parte del Bie (prevista per il 30 aprile) «i privati potranno dare il loro contributo ». Ma che anche il mondo imprenditoriale milanese sdia pronto a muoversi e solleciti una svolta è un dato di fatto: «Forse c’è stata finora poca partecipazione della città alla costruzione dell’evento, che rimane ancora impalpabile », ammette il presidente di Assimpredil, Claudio De Albertis. E prosegue: «Se vogliamo portare 20 o 30 milioni di turisti a vedere Expo, dobbiamo creare davvero un evento unico e attrattivo, un grande orto botanico che assomigli a un parco di divertimenti e di grande richiamo turistico». Su questo, i costruttori sono pronti a fare la loro parte: «Stiamo lavorando per capire se possiamo fare una sorta di project financing per il sito espositivo, così si limiterebbe l’uso di risorse pubbliche per questa voce». Anche la Camera di Commercio, per altro socio di Expo, è al lavoro per capire come garantire un contributo dei privati al progetto e come 'vendere' l’evento fuori dai nostri confini. E stanno lavorando anche architetti e ingegneri dell’ufficio di piano, che stanno traducendo in un masterplan il concept plan presentato ad inizio settembre dagli architetti coordinati da Stefano Boeri. Perché non è proprio detto che tutto debba rimanere come era stato pensato. Elisabetta Soglio 05 novembre 2009 |
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