.: Discussione: Milano Expo 2015 e le infrastrutture: metropolitane, strade,...
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Da milano.corriere.it:
Alla Bovisa «l’Ufficio di Piano»: giovani architetti e ingegneri per il master plan Stanca: preoccupato per l’Expo Nuovi metrò, mancano fondi «Speriamo nella prossima riunione del Cipe». Ma Castelli: i soldi arriveranno MILANO - Adesso, anche l’amministratore delegato Lucio Stanca ammette di essere «preoccupato»: «La speranza è che prima o poi si tenga il Cipe e approvi i progetti importanti per Expo. Mi auguro entro ottobre». Anche perché «i mesi passano e la situazione diventa critica» e «ciò che mi preoccupa di più sono i rinvii sulle metropolitane». Sempre ieri, quasi si leggessero nel pensiero, il vice-ministro delle Infrastrutture Roberto Castelli, ha garantito che «il prossimo Cipe si occuperà di Pedemontana e M4 e M5», aggiungendo a proposito degli interventi per Expo che «abbiamo di fronte una sfida importante, realizzare opere per 14 miliardi entro il 2014». Garanzie che il Governo sta ripetendo da mesi, anche se la riunione «decisiva» del Cipe è stata più volte rinviata e ancora non esiste la data della prossima. Intanto, il capogruppo in Provincia, Matteo Mauri, propone che «per i finanziamenti degli Enti locali ad Expo chiediamo tutti insieme la deroga al patto di stabilità». Lo sfogo di Stanca giunge a margine di una giornata «di buone notizie» per Expo. Ieri, infatti, l’amministratore delegato ha aperto le porte dell’Ufficio di Piano, la struttura di Expo formata da giovani e giovanissimi, che da circa un mese sta cercando di dare forma e corpo al concept plan del sito espositivo. All’inizio di settembre i cinque architetti dell’archistar coordinati da Stefano Boeri avevano presentato l’idea «innovativa e moderna» di un Expo come orto botanico planetario che consentirà ai visitatori di muoversi fra tutti i sapori e le colture del mondo. In questo open space alla Bovisa, «perché vogliamo dare un piccolo contributo alla creazione del polo della creatività in quest’area», Stanca ha insediato una squadra di 15 fra architetti e ingegneri la cui età media è di poco più di 25 anni, laureati fra il 2006 e pochi mesi fa, scelti al termine di una selezione durissima gestita in collaborazione con il Politecnico di Milano. L'architetto Matteo Gatto, che li coordina insieme a quattro colleghi e sotto la supervisione dell’ingegnere Renzo Gorini, spiega che «stiamo lavorando su moltissime tematiche, dall’analisi del concept plan, al rilievo dello stato di fato al confronto con le Expo precedenti». Il che significa dover gestire decine di questioni che vanno dalla sicurezza ai servizi per i visitatori, dalla fattibilità delle serre alla gestione delle cinque zone bioclimatiche, dai problemi di viabilità e accessi, alle condizioni dei terreni, dagli eventi collegati al sistema dei rifiuti e dell'approvvigionamento energetico. Tutto, insomma. Stanca è soddisfatto dell’impostazione voluta: «Anche al Bie — sottolinea — abbiamo avuto una reazione estremamente positiva e molti Paesi hanno già anticipato la loro adesione al nostro progetto che sicuramente non può essere giudicato banale». Il banco di prova finale resta fissato al prossimo aprile, quando il Bie dovrà registrare l’evento, dando ufficialmente il via al progetto e alla possibilità di avviare i contatti per convincere i Paesi a venire ad esporre a Milano e per propagandare il marchio nel mondo. E. So. 27 ottobre 2009 |
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