.: Discussione: 90mila alberi per Abbado
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Da milano.corriere.it:
La commissione Ambiente aveva messo sotto accusa anche i costi. La replica: «Assurdo» «Alberi Abbado, in centro nessuno stop» Lo staff di Renzo Piano: abbiamo il via libera da MM. Radici avvolte in fibra di vetro per evitare i cavi MILANO - E' curioso che a Milano, città più inquinata d’Italia, d’Europa, e tra le prime dieci supertossiche al mondo, chi tenti di piantare un albero sia subito visto con sospetto. O peggio. Tanto più se quell’albero tentasse di spuntare in centro, regno incontrastato di auto, gas mefitici, cemento. Sovversiva è quindi parsa da subito l’idea di Claudio Abbado, che per il suo rientro alla Scala aveva chiesto 90 mila alberi per la sua città. Parte in periferia, parte, minima, 220, nel centro storico, tra via Dante e piazza Duomo. Il progetto, messo a punto da un architetto geniale come Renzo Piano e un’équipe di esperti, ha suscitato entusiasmi tra i cittadini e dissensi tra gli amministratori. Ma le allarmanti notizie circolate nei giorni scorsi su uno stop definitivo a frassini e carpini sotto la Madonnina vanno in parte rettificate. «Non c’è stato nessun parere negativo da parte della Metropolitana Milanese. È vero il contrario: esaminato ogni risvolto tecnico, accertate le condizioni in cui avverrebbe la piantumazione, la MM tramite l’Atm ci ha annunciato il suo nulla osta al nostro progetto», ribatte l'architetto Alessandro Traldi, che collabora con Piano nel Comitato alberi. «Fatti i debiti controlli, verificati i materiali e precauzioni previste, ci hanno dato il via libera. Nessun intralcio con metrò, cavi Aem, acquedotto. Le radici delle piante saranno avvolte in un tessuto in fibra di vetro resistentissimo ma in grado di far filtrare l’acqua. E in più un manto rinforzato di sicurezza». Certo, i costi... 10 mila euro a albero. Per 220... «Cifre inventate, non so da dove escano. Il costo reale è neanche la metà, 4 mila, 5 mila a pianta. E gran parte della cifra sarebbe coperta da sponsor privati. Mai così numerosi, smaniosi di mettere il loro nome su un progetto di controtendenza, un segno forte per una Milano, più verde, più bella, più a misura d’uomo». Si è anche detto del parere negativo del consiglio comunale. «Altra balla — smentisce Traldi —. Chi l’altro giorno ha espresso riserve sul progetto è la commissione Ambiente. Nessuna delibera, nessun voto». Insomma, per gli alberi ci sarebbe ancora speranza. Anche in centro. «Nella zona dei Bastioni ne sono previsti in tutto 2.500. Tutti gli altri in periferia, nell’hinterland. Il vero problema è uno solo: la volontà politica di invertire la rotta». Giovedì sera alla Triennale si apre «Green Life», costruire città eco sostenibili. Tra i progetti di archistar come Herzog, Foster, Thun, anche quello di Piano per Milano. Sperando che non resti solo sulla carta. Giuseppina Manin 04 febbraio 2010 |
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