Denunciavamo con precedente comunicato del 10 marzo scorso come, nell’imminenza dell’inizio lavori nella parte romena del campo di via Triboniano, ancora non si sapesse quale destino attendeva due delle tre categorie di persone ivi abitanti:
- assegnatari di piazzola dal 2001
- regolari non assegnatari.
Il destino della terza categoria – i non regolari - al di là d’ogni considerazione di merito è affidato ahiloro alla legge vigente.
Non siamo stati ascoltati.
Nell’incontro svoltosi ieri in Protezione Civile tra funzionari comunali incaricati e una rappresentanza di rom assegnatari, è stato comunicato che questi da lunedì saranno provvisoriamente collocati nel terreno vigilato antistante al campo per la durata dei lavori (sei mesi preventivati).
Su coloro che, pure regolari e residenti in via Triboniano, non hanno assegnazione, il Comune rifiuta ogni informazione.
Ciò ha scatenato nel campo la disperazione degli esclusi, angosciati per il proprio lavoro, per la scuola dei figli, per il destino delle roulottes appena acquistate con sacrificio, dopo l’incendio dell’8 marzo, per il pericolo di frammentazione delle famiglie. Ciò potrebbe vanificare bruscamente un investimento umano d’integrazione, costruito negli anni.
La prevedibile crescente tensione rischia di alimentare uno scontro fatto, per ora, di accuse e minacce reciproche, che potrebbero ulteriormente alimentare tensioni tra assegnatari e non.
Facciamo un appello alle Autorità affinché l’attuale situazione d’incertezza delle famiglie rom sia dissipata quanto prima, dando assicurazione e prospettive a chi, proprio in base alle leggi richiamate, è stato riconosciuto regolare, col rilascio dei relativi documenti.
Milano 23 marzo 2006 per il Presidente, il vice Ernesto Rossi