Pur non conoscendo la situazione, è evidente che vivere in un container non sia il massimo. Ricordo, però, che esistono le case popolari (sicuramente inferiori rispetto alla richiesta) e ogni cittadino che ne ha diritto si mette in lista. E' sempre stato così. Se poi si preferisce soffiare sulla polemica, occorrerà dfare le solite distinzioni fra regolari-irregolari, chi ha diritto alla casa popolare e chi no, eccetera. Allo stato attuale, nel territorio della città di Milano, i posti disponibili sono quelli che sono. Se poi in futuro verranno costruite nuove abitazioni come qualcuno ha detto-promesso allora si aprirà un varco. credo però che i numeri di richieste saranno sempre superiori alle disponbilità. Questo significa che il problema va affrontato in sede almeno provinciale.
In risposta al messaggio di Corrado Angione inserito il 14 Mar 2006 - 17:42