.: Discussione: Expo, al via la società di gestione
Opzioni visualizzazione messaggi
Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:
![]()
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
![]() |
Da ChiamaMilano di ieri 21 febbraio 2009.
Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliere di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano --------------------------------------------------------- I COCCI DELL’EXPO PdL e Lega vogliono l’azzeramento del Consiglio d’amministrazione della SOGE. A quasi un anno dalla vittoria di Parigi tutto ancora al punto di partenza ![]() In quasi undici mesi la macchina dell’Expo non s’è mossa di un metro, e adesso con l’ipotesi, più che concreta, dell’azzeramento del Consiglio d’amministrazione, la cui gestazione è durata oltre 300 giorni, si è innestata la marcia indietro. Un gioco dell’oca che ha in palio il futuro della città e la sua credibilità a livello nazionale. Il caso Glisenti è stato la punta dell’iceberg di un scontro di potere tutto interno alla maggioranza di centrodestra –lombardo e nazionale– con il Sindaco che si è ritrovato via via sempre più isolato. Dello scontro non si vede ancora la fine. Infatti, ottenute le dimissioni Glisenti, il centrodestra è deciso a proseguire con l’assedio a Palazzo Marino. L’intera vicenda Expo, almeno dal momento del cambio di Governo dopo le elezioni dell’aprile scorso, si è trasformata in un complesso risiko, nel quale il posizionamento di ogni pedina e l’avanzamento delle forze in campo sullo scacchiere davano, e danno, la misura dei rapporti di forza all’interno del centrodestra. Non è detto che attorno al Consiglio di amministrazione non si riesca a siglare una tregua, ma il sentiero è assai stretto. Lega e AN reclamano un posto nel Cda della SOGE, ma ciò priverebbe il Comune di un suo rappresentate nel Consiglio di amministrazione. La battaglia, dunque, non è finita. Le possibilità al momento sembrano essere due: la revoca in toto del Cda, come vorrebbero Lega e buona parte del PdL, o la sostituzione di due membri. Qui si intrecceranno questioni politiche e giuridiche. Le certezze per il momento sono due, entrambe pessime per il Sindaco, che paga con gli interessi l’illusione cullata per quasi un anno di poter gestire in solitaria l’Expo: la guida dell’intera partita passa nelle mani del Premier e del Ministro del Tesoro, tramite l’ex ministro Stanca o altri poco importa; il corposissimo, e ancor più ambito, scettro di comando sul capitolo grandi opere verrà affidato al Presidente Formigoni. B.P. |
|
![]() ![]() |
|