.: Discussione: Informazioni sulla raccolta dell'umido ?
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Gentile Sig. Maggi,
la speranza è l'ultima a morire ... quindi non rinunci a sperare!! Per quanto riguarda ciò che Lei ha immaginato, personalmente ritengo che sia più lucroso, allo stato attuale delle norme, ma per niente lungimirante dal punto di vista ecologico e di tutela delle future generazioni, costruire i cosiddetti "inceneritori con recupero energetico". Dato che la costruzione degli inceneritori gode di aiuti economici a spese dei cittadini è facile investire in qualcosa a spese di altri!! Basta vedere il conto economico dell'inceneritore di Brescia: sarebbe in passivo senza gli incentivi e gli aiuti economici a carico della collettività. Inoltre in Italia le aziende esercenti gli inceneritori di rifiuti rivendono l'energia elettrica prodotta a prezzo maggiorato in base alla applicazione del CIP6, considerando il processo di produzione come derivato da fonti rinnovabili. Questo perché in Italia per legge si è deciso -furbescamente- di considerare l'incenerimento dei rifiuti come una fonte rinnovabile (!!), al pari dell'energia eolica, geotermica, solare ecc. Il CIP6 è una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi adottata nel 1992, con cui sono stabiliti prezzi incentivati per l'energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e "assimilate". La Commissione Europea ha tuttavia ritenuto questa norma nazionale in violazione della normativa europea, affermando che " Le disposizioni nazionali che prevedono aiuti non differenziati (riguardanti quindi anche la frazione non biodegradabile) per l'incenerimento dei rifiuti devono dimostrare che sono compatibili con il principio della prevenzione della produzione di rifiuti e che non costituiscono un ostacolo al reimpiego e al riciclaggio dei rifiuti stessi." Da quest'anno possono essere anticipatamente risolte le convenzioni CIP 6/92 che stabiliscono prezzi incentivati per l’energia elettrica prodotta, tra l’altro, da impianti alimentati da fonti asserite falsamente "assimilate alle rinnovabili". ...ma qualcuno l'ha fatto?!? Non mi risulta e perciò i consumatori continuano a pagare prezzi dell’elettricità più carii a favore dei produttori di energia, tra cui i gestori dei cosiddetti termovalorizzatori!!! Se, invece, si perseguisse anche a Milano la strategia "Zero Waste" (Rifiuti zero), di cui la separazione dell'umido dagli altri rifiuti (il secco) è la prima azione da intraprendere, ridurremmo l'impatto ambientale del nostro vivere a tutto vantaggio del nostro territorio e delle future generazioni. Sono sicura che Paolo Massari, da pochi mesi assessore all'ambiente del comune di Milano, sappia di cosa parlo e si stia erudendo in materia al fine di svolgere al meglio e con lungimiranza l'incarico che egli ha accettato. Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliera di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano Facebook: Antonella Fachin |
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