Questo sito utilizza cookie anche di terze parti. Per avere maggiori informazioni e per negare il tuo consenso all'utilizzo dei cookie clicca qui. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie.OK
Avendo seguito sui giornali la notizia dell'ennesimo "fallimento" della raccolta dell'umido devo dire che sono stato contento. Mi piacerebbe sapere se tra i motivi del fallimento ci siano anche motivazioni pratiche quale l'insoddisfazione dell'utenza. Infatti in questo argomento mi pongo, da cittadino utente, essenzialmente un problema pratico, di certo non la "butto in politica" (non ho difficolta' a dire che non sono un sostenitore della presente giunta, ma su un problema pratico valuto con considerazioni pratiche).
Le considerazioni pratiche sono :
La maggior parte delle abitazioni di Milano sono palazzi di parecchi piani.
Molti degli abitanti di Milano hanno eta' avanzata
La maggior parte degli abitanti/lavoratori a Milano fa orari di ufficio
Un certo numero di milanesi (per caso o per scelta) non dispone di mezzo proprio
Da cio' consegue che una comoda raccolta dei rifiuti deve soddisfare i requisiti seguenti :
I rifiuti che e' facile e comodo differenziare, e che vengono prodotti in quantitativi settimanali sufficienti, come la carta, il vetro, la plastica e le lattine va bene raccoglierli nei bidoni condominiali al piano terra che vengono poi raccolti un paio di volte la settimana
I rifiuti ingombranti che vengono raccolti molto di rado (mobili, apparecchiature) vanno raccolti su chiamata (e questo va bene, anche se sarebbe pero' utile aggiungere alla raccolta gratuita anche una che comprenda il trasporto dall'appartamento al livello stradale per chi non puo' farlo da solo, a prezzi inferiori a quelli attualmente praticati)
I rifiuti speciali, di produzione infrequente o in quantita' limitata (come pile, batterie, lampadine, farmaci) si possono portare in un posto comodo e vicino. Cio' accade in taluni casi (farmaci alle farmacie, pile nei supermercati) ma non in altri (p.es. lampadine o batterie od olio o altri prodotti chimici). E' inaccettabile pensare che i cittadini vadano nelle lontane e disagiate riciclerie. O si istituiscono punti di raccolta locali (presso negozi o i condominii stessi) o si consente di consegnarli quando passano per gli ingombranti (magari con passaggi periodici anche se infrequenti, p.es. mensili).
Cosa resta fuori ? gli avanzi di cucina ed altre cose indifferenziate (non sempre ovvio da separare : la carta del prosciutto o i sacchetti della verdura ?)
Per questi a me sta bene che vengano eliminati attraverso le colonne di caduta. Non e' accettabile farsi qualche piano in ascensore con un sacchetto gocciolante e maleodorante (ne' tantomeno pensare di portarlo in autobus in ricicleria come mi pare qualcuno abbia suggerito - "in autobus" lo aggiungo io). SE si vuole separare i prevalenti avanzi di cucina da altre cose occorre :
destinare le colonne di caduta agli avanzi di cucina che sono quelli piu'disgustosi da smaltire
mentre l'altro indifferenziato potrebbe essere raccolto in un bidone a piano terra come si fa per carta, vetro e plastica
prevedere frequenze di raccolta degli avanzi organici superiori all'attuale (soprattutto nei periodi caldi)
Inoltre per venire incontro anche a quelli che non vivono nei grossi palazzi ma in case unifamiliari, si dovrebbe per loro trovare un modo per avere dei locali o armadi chiusi a livello strada che vengano acceduti dal personale addetto al ritiro (in Germania in alcuni posti funziona cosi')
In risposta al messaggio di Raimondo Acampora inserito il 23 Mar 2010 - 17:43