.: Discussione: Imbrattamento della città
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Da ViviMilano - caso del giorno:
http://www.corriere.it/vivimilano/caso_del_giorno/articoli/2008/11_Novembre/27/caso.shtml Il caso del giorno Serve alleanza civica contro i ladri del pulito Le guerre si vincono anche venendo a patti tra istituzioni e giovani: affidare al Leoncavallo il compito di una campagna educativa Gentile Schiavi, non si era mai vista una sfilata di personaggi della politica e della cultura, come quella pubblicata sul «Corriere» di qualche giorno fa, nell'articolo «Graffiti e decoro, Milano si divide». Dopo più di 15 anni la presa di posizione di alcuni personaggi non può che farci piacere, nella speranza di poter assistere al contenimento di una attività, che da anni deturpa Milano. Purtroppo c'è ancora molto da fare. Siamo costretti a subire l'attacco di un esercito convinto di svolgere una importante missione socio-culturale/artistica, pensando che il loro intervento sul territorio sia necessario per correggere le brutture delle periferie (e non solo), secondo una logica assolutamente non gradita dai proprietari, che subiscono il danno economico, oltre la beffa visiva. Non si pensi che il fenomeno sia soltanto milanese o lombardo. Anche i piccoli paesi che gravitano attorno a Milano subiscono lo stesso trattamento. Pare che ognuno si senta in grado di sporcare o distruggere. Le stazioni di Trecella, Melzo, Vignate appena rifatte portano i segni dell'ultimo intervento. Non si potrebbe trovare un modo diverso per esprimere il vostro dissenso, il vostro disagio? Fateci una sorpresa: restituiteci le nostre superfici come erano prima, liberandoci da questa sofferenza visiva, smettendo, per favore, di essere «ladri del pulito». T. Nastuzzo Gentile signor Nastuzzo, da quanti anni ci parliamo addosso sui muri sporchi di Milano? Molti, troppi per chi si era illuso in una guerra lampo vittoriosa, nella fine di quell'insulso ricorso alle tags per lasciare un'impronta di vandalismo sui muri delle case altrui. Certo che gli autori delle scritte potrebbero indirizzare altrove il loro furore imbrattatorio, ma se questo non avviene dopo anni di annunciate tolleranze zero, taglie e salatissime multe, vuol dire che c'è una strategia che non funziona. Perché o c'è un Rudolph Giuliani (che a New York ce l'ha fatta) o sui scatena soltanto un senso di odio e rivalsa che lascia tutto così com'è. Mantenendo chiaro il principio che nessuno è autorizzato a sporcare i muri senza permesso e che il rispetto delle regole va fatto osservare, invece del solito appello azzardo una proposta: perché non si prende sul serio l'idea dell'imprenditore Frigerio, uno che il negozio imbrattato l'ha avuto più volte, e non si affida al Leoncavallo il compito di una campagna educativa per i muri puliti? Le guerre si vincono anche con le alleanze: questa sarebbe un'alleanza civica tra istituzioni e giovani, contro i ladri del pulito. Giangiacomo Schiavi 27 novembre 2008 |
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