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Da Milano 2.0:
Stop da Roma per le lotterie che potrebbero aiutare Milano a reperire i fondi che mancano per l'Expo, la Lega è furiosa Pubblicato da Arianna, Blogosfere staff alle 09:34 in Milano cronaca Qualche giorno fa era spuntata una nuova possibilità per recuperare i fondi che mancano alle infrastrutture Expo, emergenza saltata fuori dopo la riunione del Tavolo Lombardia. Nel dossier di candidatura Expo infatti erano previsti eventuali giochi a premi come lotterie, concorsi e sottoscrizioni per finanziare opere o progetti umanitari. Il Parlamento non si era ancora espresso, perchè serve una deroga legislativa visto che solo lo Stato può organizzare lotterie. Il Governo ieri invece ha giudicato inammissibile l'emendamento con cui la Lega aveva chiesto l'istituzione di «nuove lotterie tradizionali ed istantanee, nuovi concorsi e altre forme innovative di sottoscrizione a premi», per sostenere i costi dell'Expo come scrive il Corriere. La Lega, come commenta Matteo Salvini, è furibonda "La lobby romana ha bloccato un'altra iniziativa per Milano. Come è accaduto con l'emendamento per liberalizzare le rotte di Malpensa, siamo andati a letto convinti che ci fosse un sì e ci siamo svegliati con il no" All'ultimo minuto però dopo le proteste leghiste è stato siglato un impegno per lo Stato che promuoverà lui una lotteria per garantire soldi all'Expo. Non è esattamente quello che Milano si aspettava, ma meglio di niente. L'onorevole leghista Marco Reguzzoni cerca di calmare la polemica "Abbiamo chiesto ed ottenuto che il Governo si attivi per reperire risorse aggiuntive e istituire, in deroga alle norme vigenti, nuove lotterie tradizionali ed istantanee, concorsi e altre forme innovative di sottoscrizione a premi [...] Siamo decisamente molto in ritardo su molti impegni e vi sono opere infrastrutturali che avrebbero dovuto essere già realizzate nel giugno del 2008 e non sono ancora state avviate. È chiaro che questo è un ulteriore ritardo che si aggiunge a tanti altri [...] questo intoppo non fa bene a Milano e, dal momento che l'Expo è un'occasione per tutti, non fa bene neppure al Paese" Siamo in ritardo. E' vero. Per il decreto si è dovuto aspettare sette mesi, in più mancano soldi e se mancano i soldi le opere non riescono a partire. Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, commenta "Non facciamo polemiche inutili. Le regole sono chiare e rigide e quell'emendamento non poteva essere accolto. Resta invece il valore di contenuto e indirizzo e la volontà di trovare fondi per sostenere l'Expo anche da altre strade: abbiamo tutto il tempo per trovare modalità e soluzioni adeguate" Persino il presidente di Assolombarda, Diana Bracco, chiede di velocizzare le cose. |
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