Scusate la diffidenza: ma qualcuno crede veramente alle "mission" dell'Expo 2015? Mai possibile che si debba aspettare sette anni sette! per prendere coscienza di una mancata conoscenza del territorio e della civiltà urbana?
E se l'Expo 2015 fosse stato attribuito alla Turchia? tutto 'sto gran parlare di sostenibilità, dove andava a finire? nell'umido o nella plastica?
Pazzesco è come gli intellettuali (di destra e di sinistra politicamente parlando) abbiano colto un'occasione appetibile per dar voce a criteri e principi sulla sostenibilità che mi si contraddica, sono argomenti che erano la vita quotidiana, ordinaria, dei nostri nonni! Per non parlare di tutti quegli enti e associazioni che faranno a gara per dare visibilità al logo e al marchio della propria parrocchia.
E' una maxi vetrina l'Expo 2015, una sorta di grande magazzino di vetrine, che emulerà quelle delle strade di Amsterdam, solo che esibendo il pensiero e l'intelletto, viva Maria il paragone mi si ritorce contro.
Di sostenibile oggi c'è solo la pazienza di molti che dell'Expo, francamente, poco gliene cala, anche se nessuno è così stupido da non sostenere che si tratta di un'occasione speciale per un cambiamento di entità impressionante, direttamente proporzionale ai soldi che pioveranno da un rubinetto fuori patria. Capire quale cambiamento !
Angelo Errico.
In risposta al messaggio di Sara Bragonzi inserito il 6 Ott 2008 - 10:02