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Da milano.corriere.it:
dal 19 al 21 novembre una serie di dibattiti pubblici a cura della Casa della Carità Don Colmegna: una «piazza virtuale» per costruire una nuova società Si parte da un blog, «Milano si-cura», per affrontare in modo nuovo i temi dell'immigrazione e dei diritti MILANO - Basta con l’assistenzialismo: serve una diffusa cultura della solidarietà che sia la base dell’economia e della costruzione di una città come Milano. E’ questo l’obiettivo ambizioso di don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità, che dal 19 al 21 novembre organizzerà una serie di dibattiti pubblici - in varie sedi - sul tema del recupero degli emarginati. «Milano si-cura, Dialoghi di riconciliazione», prevede incontri con rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni del privato sociale, degli affari e dello sviluppo urbanistico sul tema dell’inclusione, dell’immigrazione, dell’equità sociale, dello sviluppo e della giustizia. I milanesi potranno partecipare ai dibattiti anche tramite il sito www.milanosi-cura.it. Le discussioni partiranno infatti dagli interventi raccolti nel blog, dove è possibile anche prenotare un posto per assistere agli incontri, scaricare i contenuti, i video e le foto alla chiusura della manifestazione. I TEMI - «Qualsiasi percorso di ospitalità - spiega don Virgilio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità - può diventare, come già nell'idea originale del cardinal Martini, un grande laboratorio di pensiero e di dialogo con tutta la società, per far diventare la solidarietà un fattore determinante e far crescere l'etica della responsabilità sociale. Una cultura solidale deve diventare la base dell'economia sociale e della costruzione delle città». I temi principali di discussione saranno: legalità e diritti, welfare e cura, economia e povertà, immigrazione e accoglienza, cultura e immaginazione, il contributo delle associazioni. La Casa della carità, che in cinque anni ha accolto più di mille persone di ottanta nazionalità, propone strategie per il recupero degli emarginati che prevedano il coinvolgimento attivo della persona in difficoltà. Quando il soggetto debole viene reso protagonista del proprio percorso di reinserimento sociale, si legge infatti nella ricerca «Costruire cittadinanza» realizzata in 11 città europee con il contributo di Unidea-UniCredit Foundation, i risultati sono più validi rispetto a quello delle politiche sociali di tipo assistenzialistico. IL PROGRAMMA - Dopo la preparazione sul blog, la tre giorni si aprirà giovedì 19 novembre al carcere di Bollate con la tavola sugli ex detenuti «Oltre le sbarre. Milano si-cura del carcere»; seguiranno un incontro alle Acli su salute e welfare e uno alla Triennale su «La città fragile. Milano si-cura dei deboli». Il 20 novembre appuntamento al Tribunale per parlare di giustizia, quindi all'Unicredit di via Tommaso Grossi per l'incontro sull'immigrazione «Da braccia a persone», e infine all'Assolombarda per una tavola rotonda sull'impresa solidale. Conclusione sabato 21 novembre alla Casa della carità, in via Brambilla 10, su «Creare e distribuire ricchezza. Milano si-cura dell’inclusione» e «I frutti del dialogo per una nuova cittadinanza». |
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