.: Discussione: La sicurezza sui cantieri è un optional
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Buona notizia.
In zona 3, in data 11 dicembre 2008, avevo presentato la mozione allegata, volta proprio a invitare il Comune ad adottare protocolli analoghi a quelli già firmati tra Assimpredil ANCE, CGIL/CISL/UIL e Provincia di Milano. I predetti accordi -un protocollo è di carattere generale mentre l’altro, più specifico, riguarda la cantieristica e il lavoro nell’edilizia-sono volti a garantire non solo maggiore trasparenza e sicurezza nei cantieri a committenza pubblica, ma anche rispetto della concorrenza leale, un tassello essenziale per la definizione di politiche positive che coinvolgano tutti i soggetti in campo nella lotta all’irregolarità. Gli obiettivi perseguiti dai citati accordi sono: • la promozione del lavoro regolare • la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro • la tutela della concorrenza leale. Gli strumenti per perseguire questi obiettivi sono essenzialmente i seguenti: a) Diritti di informazione, consultazione e partecipazione, tramite il c.d. “piano triennale delle opere pubbliche” che prevede sessioni di incontro, anche preventive, in cui il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro avrà un ruolo centrale “a partire dalla progettazione sino all’affidamento ed alla realizzazione delle opere”. b) Criteri di affidamento delle opere e degli appalti. La Provincia di Milano, nella sua qualità di ente committente, in tutti gli appalti d’opera di importo a base d’asta superiore a 1,5 milioni di euro utilizzerà il criterio dell’offerta “economicamente più vantaggiosa” e non quello del “prezzo più basso” per l’aggiudicazione dei lavori. In particolare verrà attribuito un “premio” pari al 30% del punteggio complessivo (100%) alle proposte che offriranno le soluzioni più efficaci sul piano della sicurezza di cantiere e a quelle imprese che potranno dimostrare di avere una adeguata solidità dal punto di vista industriale e finanziario. Le imprese, inoltre, per poter partecipare alla gara (quindi a pena di esclusione) dovranno dimostrare di possedere, nel territorio provinciale o nel raggio di 50 km dal cantiere, un magazzino e le attrezzature minime per la realizzazione delle opere. Per quanto riguarda i subappalti, fermi restando gli obblighi di legge, il soggetto assegnatario dovrà farsi carico nei confronti del “personale impiegato in cantiere al di là della ditta di appartenenza” dell’applicazione delle norme contrattuali, della regolarità contributiva e fiscale e degli adempimenti in materia di salute e sicurezza. c) Tecnologie a supporto della salute e sicurezza Al fine di migliorare l’efficacia delle misure di prevenzione di tutela della salute dei lavoratori, nei bandi di gara sarà inserito l’impegno per l’appaltatore a ricercare (in relazione alla tipologia dell’opera da realizzare) “tecnologie innovative utili a raggiungere tale obiettivo”. Saranno inoltre adottare misure atte a certificare la regolarità del rapporto di lavoro, registrare le ore di presenza di ogni lavoratore, cui sarà inoltre consegnato un tesserino elettronico di riconoscimento, controllare gli ingressi e segnalare, sia al lavoratore che al responsabile della sicurezza, eventuali infrazioni. d) Formazione e informazione La Provincia e le Parti sociali, anche attraverso i loro enti paritetici definiranno “progetti di promozione, assistenza, consulenza e formazione professionale sulla sicurezza sul lavoro per le aziende e i lavoratori interessati”. e) Partecipazione e sicurezza nei cantieri Per ogni cantiere, il cui valore d’asta superi 1,5 milioni di euro, dovranno essere costituiti comitati per la sicurezza, tramite specifici accordi locali con le associazioni di categoria, che siano in grado di interagire con il coordinatore della sicurezza all’interno del cantiere nella fase di esecuzione dei lavori. f) Tutela dei lavoratori in caso di risoluzione del contratto di appalto a causa di inadempienze e irregolarità A fronte della possibilità di risolvere i contratti di appalto in caso di inadempienze ed irregolarità che potrebbero riguardare i contenuti stessi del protocollo, la Provincia “si impegna a favorire la ricollocazione dei lavoratori coinvolti presso l’impresa eventualmente subentrante, anche attivando tempestivamente una specifica sede di confronto” affinché non siano scaricate sui lavoratori le responsabilità di imprese poco virtuose. Considerato che il territorio di Milano è oggetto di innumerevoli trasformazioni urbanistiche ad opera del Comune e delle sue Società controllate e il numero e la complessità dei cantieri edili è destinato ad aumentare a breve in relazione ai lavori di realizzazione dell’EXPO 2015 e delle infrastrutture e servizi connessi (sono peraltro previsti nuovi posti di lavoro per 70.000 persone), si rende necessario che anche il Comune di Milano si doti al più presto di un modello per la sicurezza sul lavoro aderendo ai predetti protocolli d’intesa in modo da garantire non solo maggiore trasparenza e sicurezza nei cantieri a committenza pubblica, ma anche rispetto della concorrenza leale e controllo dai rischi di infiltrazioni mafiose. Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliere di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
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