.: Discussione: Innse Presse al Rubattino
Opzioni visualizzazione messaggi
Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:
![]()
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
![]() |
Riporto qui di seguito la nota congiunta dell'assessore provinciale alle Crisi occupazionali, Bruno Casati, e di Maria Sciancati della Segreteria Generale Fiom Milano.
Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliere di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano www.lasinistrainzona.it ----------------------------------------------------- 17 settembre 2008 Sigilli alla fabbrica Innse Presse di Milano Nota congiunta dell'assessore provinciale alle Crisi occupazionali, Bruno Casati e di Maria Sciancati della Segreteria Generale Fiom Milano Dopo 100 giorni di autogestione oggi la vicenda della Innse Presse di Milano giunge ad una svolta negativa con la messa sotto sequestro della fabbrica. Manifestiamo indignazione per una situazione che, per una volta, potrebbe concludersi positivamente non solo per i lavoratori ma anche per il tessuto produttivo del territorio. Il lavoro non mancherebbe in fabbrica, i lavoratori anche, quegli operai che in questi mesi hanno garantito continuità alla produzione e alle commesse. Con i lavoratori ormai licenziati e costretti a lasciare il presidio le uniche due cose che può fare l’attuale proprietà sono quelle di vendere i macchinari, arrecando un grave danno alla città, o passare la mano con una trasparente trattativa alla ditta Ormis di Brescia, che si è dichiarata disponibile - anche pubblicamente, in occasione di una conferenza stampa la scorsa settimana - non solo a riassumere gli attuali lavoratori, a pagare le maestranze non corrisposte da Genta, ma anche ad incrementare sensibilmente l’occupazione costruendo una nuova entità produttiva nelle vicinanze del vecchio stabilimento. Auspichiamo che con questo ultimo atto, dopo i licenziamenti, i salari non pagati, gli scioperi e le denunce, si possa attivare un’equa trattativa nella cessione dell’azienda nella sua interezza e non scattino intenzioni speculative rispetto ad un uso distorto dei macchinari. Chiediamo a Silvano Genta un atto di buon senso che ponga la parola fine alle vicende di questi ultimi mesi. La fabbrica non è da svendere, condizioni così positive per salvare un’azienda si riscontrano difficilmente, ma altrettanto difficilmente ci si scontra con un padrone che resiste alla vendita e arriva a denunciare gli operai. Quella della Innse è diventata ormai una questione urgente e pubblica, non si può più aspettare. |
|
![]() ![]() |
|