.: Discussione: Innse Presse al Rubattino
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La vicenda dei 49 lavoratori dell'INNSE in assemblea permanente ha subito una repentina svolta mercoledì 17 settembre c.m.:
la Procura di Milano ha ordinato l'apposizione dei sigilli all'ingresso della fabbrica, che ora è sotto sequestro. I lavoratori hanno organizzato un picchetto permanente in via Rubattino e chi desidera manifestare solidarietà nei confronti di queste persone, che hanno lavorato per 100 giorni (evadendo le commesse e gli ordini che la società aveva in sospeso), chi desidera offrire un sostegno economico, anche piccolo, può raggiungerli davanti all'ingresso della fabbrica. Riporto qui di seguito il resoconto di Giuseppe Larovere e allego l'articolo apparso su la Repubblica di ieri 18 settembre c.m. Cordiali saluti a tutte/i Antonella Fachin Consigliere di Zona 3 Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano www.lasinistrainzona.it ----------------- "Alle 5.30 di questa mattina alcuni operai che presidiavano la fabbrica dell'INNSE e che avevano trascorso li la notte come fanno dal 31 Maggio , sono stati invitati ad uscire dalle forze dell'ordine in quanto l'area doveva essere posta sotto sequestro preventivo ex art 321 del c.p.p. Un brutto risveglio per gli altri lavoratori che hanno appreso la notizia dai loro colleghi e che subito si sono recati davanti alla fabbrica. Non è più possibile entrare. La via Rubattino è stata bloccata dalla polizia locale che ha consentito solo il transito dei mezzi pubblici e di alcuni veicoli autorizzati. Piano piano alcuni cittadini si sono avvicinati per dare la loro solidarietà ai lavoratori. Rappresentanti della Provincia e dei sindacati erano presenti al presidio. Poi un pò alla volta sono dovuti andar via. Domani i media presenti ne daranno certamente notizia. La conclusione è che l'attuale proprietà non ha partecipato all'incontro fissato per il 12 Settembre al ministero dello Sviluppo economico a Roma, asserendo di aver bisogno di più tempo per preparare i dati. Le istituzioni cittadine e provinciali, la prefettura e i rappresentanti dei lavoratori erano fiduciosi in un esito positivo della trattativa fra nuovo acquirente (l'imprenditore bresciano Diego Penocchio, presidente del gruppo ORMIS) e l'attuale proprietario dell'azienda (Silvano Genta) ma..... ora devono intensificare i loro sforzi . Non si pagano gli stipendi, si citano per danni gli operai, si impedisce loro di continuare a lavorare in una azienda in attivo... Il bello è che gli operai, cioè i lavoratori -e non l'imprenditore!- sono preoccupati che i materiali in lavorazione non possano essere terminati e consegnati ai clienti della INNSE.....e fra l'altro uno di questi è il probabile nuovo acquirente..... E, sempre i lavoratori, con senso di responsabilità e professionalità, temono per i danni che INNSE potrebbe creare ad altre imprese che necessitano dei prodotti ordinatii. Qui alla INNSE il mondo va alla rovescia. Ora sono fuori, faranno i turni nei giorni prossimi davanti alla fabbrica sotto il sole o la pioggia. Erano circa le 12 e 30, ritornavo a casa sconsolato, ma testardamente fiducioso che le cose cambieranno in meglio. Ho visto che alcuni tiravano fuori dal bagagliaio di un auto alcuni panini: avrebbero mangiato qualcosa lì fuori ... in attesa di qualche buona notizia. Noi possiamo andare a trovarli, portare loro almeno un saluto e un segno di solidarietà. Non lasciamoli soli! Dal nostro quartiere attraverso il parco è una piccola passeggiata. Non ci sono problemi. Il clima è tranquillo. Allego alcune foto. http://picasaweb.google.it/giuseppe.larovere/INNSESequestroDellAreaMaestranzeFatteUscireDallaFabbrica?authkey=Hb_jmQXya4w# Un pezzo di un grande patrimonio umano e industriale non può sparire quando ci sono le possibilità di poter continuare a lavorare ed anche aumentare il numero degli addetti dagli attuali 49 a 150/200 lavoratori Giuseppe Larovere"
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