.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette
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Da www.sicurezzastradale.partecipaMi.it:
http://www.sicurezzastradale.partecipami.it/infodiscs/view/156 La protesta dei 30 mila ciclisti del centro «Subito più sicurezza e rastrelliere» Da milano.corriere.it: la denuncia La protesta dei 30 mila ciclisti del centro «Subito più sicurezza e rastrelliere» In attesa di percorsi riservati per le bici, Ciclobby chiede interventi sul traffico MILANO - In via Valenza, la corsia per le due ruote c’è. Delimitata da una striscia gialla dipinta sull’asfalto e richiamata all’attenzione degli automobilisti distratti dalla segnaletica verticale. Alle 11 del mattino è ingombra d’auto: un parcheggio abusivo. Ignorata, come quella sul Ponte delle Milizie, che, invece, gli automobilisti invadono come fosse una corsia di sorpasso senza ritegno. È una vita spericolata quella dei ciclisti, nella gimcana quotidiana tra auto invadenti, rotaie del tram-trappola e strade rattoppate. Sono trascorsi 21 anni da quando il Comune approvò un piano per 330 chilometri di strada dedicata ai ciclisti. I chilometri oggi sono 77. Cinque realizzati negli ultimi 3 anni. E il «piano della mobilità ciclistica» redatto insieme alle associazioni degli utenti è stato seppellito in qualche cassetto, denuncia Eugenio Galli, presidente di Ciclobby. L’assessore ai Lavori Pubblici, Bruno Simini, cerca di restituire ottimismo al ciclista che, pedalando lungo l’unica vera ciclabile (da San Siro alla Martesana), che si presenta come ’itinerario’ in città (perché ha un inizio e una fine), giunto in piazzale Lotto s’inchioda contro il nulla. La pista s’interrompe e lui è lasciato solo. Abbandonato. Finché un gentile autista Atm non lo indirizza in viale Monte Rosa. Il futuro, ricorda l’assessore al Traffico, Edoardo Croci, sono gli «8 raggi verdi, percorsi ciclopedonali che collegano il centro città con i parchi della cintura urbana, per un totale di altri 70 km». E il collega Simini aggiunge: «Per i raggi verdi sono stati stanziati quest’anno 5 milioni di euro». E promette: «Per le due ruote, è da più di un anno che realizziamo strisce pedonali antisdrucciolo. Stiamo ultimando la progettazione per rimuovere i binari dismessi e togliere il pavé». Le vie Palestro, dell’Orso, Monte di Pietà attendono. Nella città che punta sul bike sharing (10mila abbonati), per le bici ’qualunque’ non ci sono parcheggi. La bici legata al palo è sanzionabile: 36 euro di multa più rimozione del veicolo. Il ciclista sa e fa scongiuri. Il rischio è dietro l’angolo, anche quando vola sul marciapiedi o contromano per tagliar via un ingorgo. «Una città che ha 2.500 chilometri di strade deve avere tra le priorità la sicurezza — insiste Galli —. Non avere le riserve indiane per chi va in bici ma ridurre la velocità delle auto, garantire la sosta per le bici, l’intermodalità...». Intermodalità? Un’utopia. Se neppure nella nuovissima Stazione Centrale si è pensato a chi ama le due ruote: insufficienti e visibili solo per pochi le rastrelliere esterne. Inaccessibile, salvo caricarsi il mezzo a spalla, la Galleria delle Carrozze dove anche dopo il restyling continuano a partire i treni. Paola D'Amico 21 luglio 2009 |
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