.: Discussione: Annunci e buone intenzioni non moltiplicano le biciclette
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Da milano.corriere.it:
Cantieri per altre nove stazioni. Croci: mezzo preferito dai manager del centro «Niente traffico e parcheggio» In ufficio con il bike sharing Dalle 8 alle 9 l’ora di punta del servizio Nuova legge sulla mobilità ciclistica. Legambiente: servono più fondi (guarda la MAPPA) Il manager della banca d’affari, l’impiegato di A2A, la commessa della Rinascente e la titolare della boutique in via Montenapoleone: abitano fuori città, sono pendolari, viaggiano con le Nord, arrivano a Cadorna, smontano dal treno e inforcano la bici. Direzione: centro. Destinazione: piazza Beccaria, Duomo, San Babila e via San Pietro all’Orto. Cinque mesi di sperimentazione e ora sappiamo chi sono e come si muovono gli utenti del bike sharing, il servizio BikeMi delle due ruote in condivisione. Comune e ClearChannel, il gestore, hanno seguito le tracce (elettroniche) e mappato gli spostamenti degli oltre novemila abbonati (9.032, ultimo dato, più uomini che donne). Gli orari di punta dimostrano la funzione del sistema: «Un mezzo di trasporto pubblico che integra la rete di treno, tram e metrò». I ciclisti prelevano la bici per andare al lavoro (ore 8-10), la riprendono in pausa (ore 13-14) e la ritrovano per cena (ore 18-19). Percorsi più battuti: da Cadorna al centro, e ritorno. «Abbiamo toccato punte di 2.800 prelievi al giorno e raggiunto i 120mila complessivi. È un servizio in continua crescita per il quale stiamo lavorando con impegno», assicura l’assessore alla Mobilità, Edoardo Croci. I numeri dicono anche che il bike sharing si diffonde nonostante le strade — «poche piste ciclabili e percorsi protetti!», protestano le associazioni — non prevedano corsie ad hoc per le due ruote. I milanesi si stanno «prendendo» il loro spazio e l’hanno capito anche le società di marketing, che la bici è di moda: una pattuglia di hostess ha riempito proprio ieri i cestini del BikeMi di salviettine e coprisella, è stata una sorpresa anche per il Comune, «altro segnale che il servizio piace». Infatti: nel weekend prima di Pasqua sono stati sottoscritti 40 mini abbonamenti al giorno (per le 24 ore). Mentre sono stati aperti i cantieri per altre 9 bici-stazioni: Santa Maria del Carmine, viale Gadio, piazza Mentana, largo Ansperto e le vie Manzoni, D’Ancona, Mascagni, Molino delle Armi, San Marco, Ansperto e viale Gadio. La rete ne conta ormai un centinaio. Tutte le tracce portano in centro. Alle fermate BikeMi di Cadorna, Duomo, San Babila, corso Italia e Porta Venezia: sono le più utilizzate. Da ieri a domenica, in occasione del Salone del mobile, l’orario di chiusura di tutto il servizio è stato prolungato dalle 23 alle 2 di notte: «Vogliamo condividere il successo del sistema con i visitatori della Fiera», sottolinea l’assessore Croci. Per altro, aggiungono da Palazzo Marino, se la sperimentazione dovesse funzionare il fuori-orario potrebbe diventare regola: «È la prima richiesta degli iscritti». L’altra sono le piste. Di più e più sicure. Ieri l’altro la Regione ha approvato la nuova legge sulla mobilità ciclistica, tra i dubbi di Legambiente: «Buone le intenzioni, ma le risorse sono troppo scarse». È ormai insufficiente, visto l’afflusso dei pendolari treno+bici, anche la stazione del bike sharing di Cadorna. Il Comune ha già previsto un raddoppio, la fermata bis, «ma forse bisognerà potenziarla ancora». Si triplica. Armando Stella 23 aprile 2009 |
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