.: Discussione: Riaprire Martesana e Navigli : "rialzati Milano" ?
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da ViviMilano:
http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2008/07_Luglio/14/riscoprire_navigli.shtml Studio firmato dal team dell'architetto Antonello Boatti del Politecnico Un progetto per far rinascere i Navigli Un percorso di oltre sette chilometri, dalla Darsena alla Martesana. Presentazione lunedì alle 18 al negozio civico di ChiamaMilano MILANO - Un segno d'acqua che abbellisce il centro storico della città. Accanto, piste ciclabili e un arredo urbano rinnovato, con verde e luci, per rendere più vivibile il cuore di Milano. I Navigli potrebbero tornare a vivere: lo dimostra un progetto del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico, firmato dall'architetto Antonello Boatti, che da molti anni si occupa del tema insieme a colleghi e studenti. Il progetto viene presentato oggi, nell'ambito di un convegno organizzato dall'associazione ChiamaMilano, e potrebbe essere una proposta alternativa a quella delle vie d'acqua contenuta nel dossier per l'Expo 2015. «La grossa differenza — spiega l'architetto Boatti — è che quella ipotesi, come si è dimostrato e come hanno ammesso i politici, presenta molte difficoltà attuative. Questo, invece, è un progetto studiato in ogni singolo particolare e totalmente praticabile. Se si volesse, i lavori potrebbero cominciare domani, l'acqua scorrerebbe senza problemi e non verrebbe condizionata la viabilità cittadina». Il segreto è recuperare l'esistente. Il progetto-Expo per le vie d'acqua riguardava un canale di collegamento con la Fiera di Rho-Pero, cioè la zona che ospiterà i padiglioni dell'esposizione. «Ma i turisti e gli operatori che verranno a Milano nel 2015 — osserva Boatti — non si limiteranno a visitare gli stand. Verranno anche in centro e vorranno verificare se, come successo a Lisbona o a Barcellona, l'Expo ha portato anche un cambiamento della città». La proposta, dunque. Si tratta di un percorso di oltre sette chilometri, dalla Darsena alla Martesana: proprio la Martesana garantirebbe l'acqua, come dimostrano gli studi degli ingegneri idraulici e dei geologi che hanno fatto da consulenti alla squadra di Boatti. Il filo d'acqua è sempre visibile, salvo alcuni tratti dove verrebbe sostituito da segni alternativi, come le fontane (una, in particolare, è stata pensata con imponenti giochi d'acqua a metà di via San Marco). Certo, per non intralciare le necessità delle carreggiate stradali, in alcuni parti la sezione di canale visibile all'esterno è più stretta. Ma l'acqua c'è e percorre Milano da nord a sud riallacciando dieci punti "cospicui": il Naviglio della Martesana, la Conca dell'Incoronata, piazza San Marco, il Palazzo del Senato, i giardini della Guastalla, il parco delle Basiliche, via Santa Sofia, piazza Vetra, la Conca leonardesca e la grande Darsena. Il progetto, che si intreccia con la futura linea 4 metropolitana e che in alcuni tratti prevede la possibilità di ricavare energia per illuminare i lampioni vicini grazie ad una microturbina, non è accompagnato da un piano economico: «Di certo però — assicura Boatti, che ha lavorato all'idea insieme ad alcuni suoi allievi che hanno aperto lo studio A passo D uomo — spenderemmo molto meno di quanto costerebbe il progetto del-l'Expo ». Alla presentazione di disegni, planimetrie e filmati, oggi alle 18 nel Negozio civico di ChiamaMilano in largo Corsia dei Servi, sarà presente la consigliera Milly Moratti che sposa la causa: «Per L'Expo ciascuno deve mettere a disposizione progetti di valore e, soprattutto fattibili. Questa idea risponde a entrambi i requisiti ». Il pregio? «Si recupera una via già esistente e si valorizza, insieme, una parte storica della città, che offre anche possibilità nuove ad un turismo cultural commercial-economico, stanco magari del limitato giro tra Cenacolo, Duomo e San Siro». Insiste Milly Moratti: «Questo tracciato alternativo diventerebbe naturale calmiere al concentrarsi eccessivo di funzioni in questo spazio limitato». Elisabetta Soglio 14 luglio 2008 |
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