.: Discussione: Milano, città laboratorio
Opzioni visualizzazione messaggi
Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:
![]()
:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0 Quanto condividi questo messaggio?
|
![]()
accedi per inviare commenti
|
È molto interessante veder come Fuksas si gioca la questione casa con i numeri della globalizzazione. Ma io penso che il suo discorso conduca a un modo di abitare nel mondo senza confini. Se è questa la prospettiva, allora i dati di coloro che hanno bisogno di abitazioni in fitto o in proprietà è notevolmente superiore ai dati esposti da Fuksas, che non avrebbe problemi a piazzare i suoi progetti qua e là nel mondo insieme ad altre poche archistar. Accusare tutte le città italiane di aver applicato il metodo Gomorra nella gestione delle case popolari, è un modo propagandistico per proporsi come salvatori. Invece, la questione case popolari è molto complessa e l'involuzione rispetto alle finalità originarie delle leggi istitutive sta nella scelta delle aree periferiche per la realizzazione dei quartieri di edilizia economica e popolare, trasformati in ghetti dalle stesse norme d'assegnazione. Tutti poveri e nullatenti, tra cui si è insediata la delinquenza organizzata e non. Spesso gli assegnatari sono stati strappati ai quartieri storici caratterizzati dalla complessità sociale ed economica. Da parte delle pubbliche istituzioni si è commesso anche l'errore di dare in propietà le case assegnate, trasformando il canone in mutuo. Il riscatto dell'abitazione popolare se da un lato ha alleggerito gli oneri di gestione, talaltro ha impoverito il patrimonio pubblico di abitazioni per far fronte ai bisogni dei movimenti demografici. Ora il problema si complica ancora di più a causa degli immigrati, ma resta indispensabile la conservazione e gestione di un patrimonio pubblico per dare un'abitazione a basso costo alle famiglie che ne hanno bisogno, ma non in proprietà. I comuni , le province, le regioni e altre istituzioni potrebbero acquistare immobili già costruiti, sparsi nelle varie zone urbane, ma non in zone specifiche. Si formerebbero altri ghetti. Sgomorriamoci!
Isabella Guarini |
|
![]() ![]() |
|