Se si verificherà quello che è scritto nel Protocollo d'Intesa sarà davvero un grande e positivo evento. Speriamo.

Quando ero referente di Libera per la Lombardia (dal 1995 al 2005) ricordo che varie volte sono andata con Lorenzo Frigerio (attuale referente) dal Prefetto per sollecitare lo sblocco dei beni confiscati alla mafia e la loro assegnazione ad associazioni, come prevede la Legge 109/96 sull'utilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi. Per sostenere quella Legge nel 1995 abbiamo raccolto con Libera - che era appena nata - un milione di firme in tutta Italia. E la legge è stata approvata, anche se in forma ridotta rispetto alla petizione popolare che voleva la confisca dei beni dei mafiosi e dei corrotti.

Poi Libera ha dovuto farsi carico anche di creare un'agenzia per informare le associazioni dell'esistenza di quei beni e delle modalità per ottenerli. E negli anni 2004-06 è stata fatta in Parlamento la proposta di metterli in vendita, quei beni, col risultato prevedibile che se li sarebbero ricomperati i mafiosi, magari attraverso dei prestanome. Per fortuna le proteste dell'opinione pubblica hanno bloccato la cosa.

La Lombardia è la QUARTA regione italiana (dopo Sicilia, Campania e Calabria e prima della Puglia) per numero di beni confiscati: sono appartamenti, garage, ristoranti e pizzerie, ma anche imprese. E' la prova del nove della presenza delle mafie in Lombardia, come abbiamo verificato nel convegno LA MAFIA INVISIBILE, organizzato dall'Associazione Saveria Antiochia Omicron (che aderisce a Libera) a Palazzo Marino nel novembre 2007.

A proposito, per chi volesse saperne di più: il sito di SAO è www.omicronweb.it