E' difficile pretendere che la cultura sia "seria e morale" o meglio se è così, lo si può sapere a distanza di molti anni. Oggi no, nessuno può pretenderlo perchè si ridurrebbe la cultura alle veline del potere costituito e dei tanti portaborse. Quindi Sgarbi andava bene? Neanche per niente, perchè ha male interpretato il suo ruolo pubblico, che appunto avrebbe dovuto esternare senza andare contro ad una sensibilità collettiva e diffusa di desiderare una città vivibile, e non tappezzata di demenziali, quanto inutili graffiti. Così come avrebbe dovuto interpretare una sensibilità conservatrice della città, quindi attenta ai "valori" della sessualità "normale", piuttosto che a quelli sfuggenti e ambigui della sessualità "deviata". Rimane la sua provocazione intellettuale fine e brillante nei salotti televisivi, ma impropria e sgradevole, come uomo pubblico, e più adatta ad un'altra città.
In risposta al messaggio di Angelo Mandelli inserito il 17 Maggio 2008 - 10:49