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La riflessione di Anna Fabris è molto pertinente perché rileva un aspetto trascurato dai progetti di ristrutturazione urbanistica di alcune parti del territorio. Dovunque, il problema è quello del limen, ossia del confine tra il nuovo e il preesistente. Per il modo con cui si conforma, il limen può essere inclusivo o ad excludendum. Penso che i progetti dell'architettura globale, caratterizzati dall'alta tecnologia, abbiano il tallone di Achille nell'essere ad excludendum di quanto preesiste nell'intorno. Infatti, come annota Anna, sono rappresentati sempre senza contesto in uno spazio virtuale, come monadi senza porte e finestre. In tal senso, la sostenibilità è concentrata in singoli edifici e non è diffusa nel tessuto urbano, come sarebbe giusto affermare in una Esposizione Universale. Di qui il ruolo fondamentale degli abitanti. Isabella Guarini
In risposta al messaggio di Anna Fabris inserito il 17 Apr 2008 - 11:44