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Il Comune di Milano sulla questione della bambina marocchina aveva torto marcio! Deve pagare anche i danni!da La Repubblica - Milano - 24/07/08 MILANO - La cifra è simbolica: 250 euro (più altri tremila di spese legali: poco più di 3mila euro). Ma il principio è importante: il Comune dovrà risarcire la donna marocchina che aveva presentato ricorso al tribunale civile contro la circolare che escludeva dall’iscrizione alle materne i figli di immigrati irregolari. Il giudice della prima sezione civile Cesare Marangoni aveva già ritenuto “discriminatorio” quel documento ordinando a Palazzo Marino di cambiare comportamento. E di inserire in graduatoria anche chi, non avendo il permesso di soggiorno, poteva provare solo “l’abituale dimora”. Adesso arriva la sentenza di merito. E la condanna al risarcimento. Ma l’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli protesta: “Non possiamo accettare questo giudizio: non abbiamo mai avuto un comportamento discriminatorio perché il Comune ha dato l’opportunità di iscrizione alla bambina come a tutti gli altri. I nostri uffici avevano proposto un colloquio per l´inserimento già prima del ricorso. Ora devo confrontarmi con gli avvocati, ma dobbiamo andare avanti”. La posizione di Palazzo Marino non cambia. “Tutti possono fare domanda - continua Moioli - poi i criteri per entrare in graduatoria sono un’altra questione”. Ma gli avvocati della signora, Alberto Guariso e Livio Neri, sono soddisfatti: “Siamo contenti perché il giudice ha ribadito che il Comune ha tenuto un comportamento discriminatorio ordinando il risarcimento del danno non patrimoniale subito”. Lo scorso febbraio, il giudice aveva accolto il ricolto della mamma con un procedimento d’urgenza per tutelare la piccola. La donna, che vive in Italia da 15 anni, durante la seconda gravidanza aveva perso il lavoro come collaboratrice domestica e di conseguenza il provvedimento di soggiorno. La prima figlia risultava regolarmente iscritta alle elementari, ma per la seconda l’ammissione all’asilo sembrava bloccata per quella circolare. “Questa è una beffa per il Comune - dice il consigliere comunale del Pd, Andrea Fanzago - una figura penosa che si poteva evitare”. “Giustizia è fatta” esulta anche Francesco Rizzati del Pdci. Dalla parte del Comune si schiera il capogruppo di An Carlo Fidanza: “Questa sentenza mi pare paradossale. Ribadiamo l’appoggio politico all´assessore Moioli che ha voluto affermare un elementare principio di legalità. Alle scuole di infanzia e presenza regolare sul territorio non possono essere disgiunte”. Franco De Angelis, consigliere comunale repubblicano: “Per via giudiziaria non si risolvano problemi come questi. Il Comune deve attrezzarsi per dare una risposta. È un problema di cultura politica”. |
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