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Da ViviMilano: Allarme in piazza Cardinal Ferrari, dove sono già crollate 5 rampe di scale Telegramma degli abitanti a sindaco, Prefettura e Procura: «Sospendere gli scavi per i box prima che ci siano delle vittime» Là sotto, proprio davanti alle finestre, c'è una voragine di 15 metri: lo scavo per un parcheggio interrato su area pubblica, concesso dal Comune per «interesse pubblico», e assegnato il 4 marzo 2002 dall'allora sindaco- commissario Gabriele Albertini nonostante il Tar avesse detto che bisognava ripetere la gara perché le procedure erano «viziate ». Venerdì scorso, dall'altra parte della piazza, sono crollati 5 piani di scale di marmo. Poteva essere una tragedia. E ora gli abitanti dei due stabili di fronte, in San Calimero, sono terrorizzati: «Cosa aspettano, che venga giù tutto?». Il telegramma inviato ieri al sindaco Moratti, al prefetto e alla Procura riassume tre mesi di battaglie e di paura: «A seguito dell'apertura di crepe e distacchi delle strutture murarie, i lavori dell'impresa sono proseguiti nel silenzio delle autorità informate » (con telegrammi dell'8 e 21 dicembre 2007, un sopralluogo del dirigente «stabili pericolanti» del Comune, cinque richieste all'azienda: la Borio Mangiarotti di Claudio De Albertis, fratello dell'ex assessore alla Salute, Carla, e presidente Assimpredil). E ancora: «Chiediamo la messa in sicurezza dell'area prima di crolli con vittime». Da mesi gli abitanti fissano le crepe che si allargano come serpenti neri lungo i muri, ascoltano scricchiolii sinistri, fruscii di calcinacci dietro le pareti, «assestamenti » che sembrano piccoli terremoti. E soprattutto: i «fenomeni rilevati» fanno «ritenere che i dissesti non siano esauriti, ma che saranno differiti nel tempo». Gli ingegneri individuano anche la causa degli smottamenti, i tiranti: cavi d'acciaio che nella prima fase di costruzione dei box vengono «avvitati» nella terra circostante per sostenere le mura perimetrali del parcheggio. Una tecnica che il Tribunale ha sempre bocciato: per i cantieri di via Ampère (cinque cause in corso per palazzi devastati da un parcheggio), via Bazzini, piazza Bernini, largo Rio De Janeiro, piazzale Accursio, via Correggio. La motivazione è elementare: visto che il sottosuolo di un palazzo è proprietà privata, nessuno può introdurre niente in casa d'altri senza autorizzazione. Dei tiranti sotto le loro case, gli abitanti di via San Calimero non sapevano nulla. Fino a che i muri non hanno iniziato a spaccarsi. |
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