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Il chiarimento con Giuseppe mi da' molta serenita' e lo ritengo un fatto positivo e costruttivo. La reciproca fiducia è alla base di ogni futuro ragionamento comune. Vorrei aggiungere che, quindici anni fa, molto prima della gestione di ItaliaNostra, quando accompagnavo gli scolari del comprensorio di Quarto Cagnino a conoscere un ambiente incredibilmente naturalistico e ricco di storia - come l'antico sentiero del Marcionino e l'oasi della cava Casati - non immaginavo che il Parco delle Cave, a quell'epoca ancora selvaggio ma genuino, sarebbe diventato un giorno un bocconcino prelibato per chi ragiona solo in termini di profitto. Non sono nato nel comprensorio del Parco delle Cave ma mi ci sono affezionato come ad una persona cara, così come all'antico Borgo di Quarto Cagnino che stanno inesorabilmente distruggendo nella solita indifferenza generale. Se penso alla carica di ideali che ci spingeva nel coinvolgere giovani e meno giovani, sembra di aver sprecato tempo prezioso rubato agli affetti e ai propri spazi: ritengo infatti che chi abiterà con le finestre sull'oasi del Parco si riterrà molto astuto per le sue conoscenze altolocate che lo hanno portato al momento giusto e in prima fila. Per i volontari che si sono dedicati anima e corpo alla difesa di questo territorio dalle antiche origini, questi cosiddetti 'furbi' sono solo ladri di territorio, assieme ai loro rappresentanti politici che con questi metodi hanno distrutto la nostra meravigliosa terra. Vorrei farvi conoscere questa poesia del compianto poeta Alberto Bega, ex presidente dell'Associazione Amici Cascina Linterno, scritta in dialetto milanese per le sfumature che solo la lingua locale permette di trasmettere. È preceduta dalla traduzione in lingua italiana per comprenderne il significato, oggi più che mai attuale. Saluti e grazie. Massimo Terra di Lombardia di Alberto Bega Nuvole che vanno veloci In un cielo che diventa scuro Mi sono sdraiato e guardo in alto Con un filo d'erba in bocca Nell'aria un profumo di fiori Mischiato con quello del fieno Proveniente dalla terra L'odore del bagnato e i rami delle piante che dondolano sbattuti dal vento che soffia al sopraggiungere della sera. E' arrivato un temporale Tuona e si agita ma io non mi muovo guardo con nostalgia questo cielo che si scuote nero un cielo di Lombardia, è raro che diventi azzurro con le ciminiere che fumano è sempre grigiastro ma con il temporale è ancora più nero. Terra dei milanesi e dei lombardi Guardate come l'hanno rovinata l'acqua, la terra, l'aria è tutto inquinato. Come eri bella vent'ann fà! Con tanti fiori Sui prati delle nostre campagne! Per colpa del progresso Hanno spianato le montagne!! Terra mia! Terra di Lombardia! Stai morendo E io piango la tua agonia.. Terra de Lombardia di Alberto Bega Nivol che passen svelt in d'on ciel che sè fà scur son buttàa giò e guardi in sù cont on fil d'erba in bocca ne l'aria on profum de fior mes'ciàa con quel de fénn che vegn sù da la terra l'odòr de umidità e i ram di piant che dondenn scorlìi dal vent che tira in vers la sira. Gh'è riva on temporal tronna e scalmanna ma mi me moevi minga vardi con nostalgia 'sto ciel, che a squas negher, on ciel de Lombardia, l'è rar ch'el sia celest coi ciminier che fumenn l'è semper grisolent ma cont èl temporal a l'è anmò piusseé ner. Terra di milanes e di lombard vardèe 'mé l'hann consciada l'acqua, la terra, l'aria l'è già tutta inquinada. Come te s'eret bella vint'ann fà! Con tanti fior sù i pràa di nost campagn! Per colpa del progress Gh'hinn sta spianàa j montagn!! Terra mia! Terra de Lombardia! te sét adrè a morì e mi piangi la toa agonia. |
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