Lettera aperta ai consiglieri comunali di Milano
Quando gli Ayatollah accusano gli altri di essere “talebani”
Ovvero:
politici e assessorati alla “cultura” (si fa per dire) che vogliono essere “liberi” (coi soldi dei contribuenti) di fare quello che vogliono.
Riflessioni sulla falsa liberta’ e i veri TIRANNI.
Certe forze politiche (come lo SDI) e certi assessorati si sciacquano la bocca tutte le mattine con la parola “talebani”.
Che rivolgono ovviamente a tutti tranne che a quelli che lo meriterebbero di piu’ (cioe’ se stessi).
Non si accorgono che i veri tiranni sono loro., perche’ vogliono imporre a tutti le loro idee, tramite le strutture pubbliche.
Le anime belle radicali, vogliono essere
libere di portare avanti le loro pensate, i loro gusti e le le loro scelte “culturali” (si fa per dire)
NON CON I SOLDI LORO E CON I SIMBOLI LORO, MA CON I SOLDI E I SIMBOLI DELLA
COLLETTIVITA’.
E’ quanto abbiamo dovuto vedere per l’ ennesima volta anche a Milano nei giorni scorsi.
Da una parte un assessore spregiudicato che vorrebbe patrocinare robe di pessimo gusto (ma che
LUI ritiene “belle”).
Dall’ altra assessori o consiglieri che, facendo una parte del loro dovere, pongono il veto a cose da loro ritenute porcherie.
Ecco allora ecco levarsi gli strepiti: “vogliono togliere la liberta’!”, “mettono la censura come nei regimi fascisti...”, “sono tornati i Talebani a Milano....” ecc. ccc..
Evidentemente certi Assessori e politici non capiscono (poveretti) che un assessorato
non e’ una societa’ o una associazione
privata.
Se cosi’ fosse, potrebbero (COI SOLDI LORO) fare quello che vogliono nelle loro sale private . Pure proiettare film a luci rosse o vendere falli di plastica, o montagne di cacca.
E se qualcuno impedisse loro di farlo , sarebbe si ... talebano.
Ma purtroppo non e’ cosi’.
Gli assessorati rappresentano tutti i cittadini, e usano i soldi di tutti i cittadini. Non sono associazioni private.
E’ gia’ una cosa piuttosto “fascista” il concetto stesso di assessorato o ministero “alla cultura” (Minculpop ?).
Se poi questi “Enti” sono liberi di fare quello che vogliono senza vincoli, siamo veramente alla dittatura pura.
E’ forse giusto che qualcuno decida per conto di tutti cosa ‘ bello e cosa no, cosa e’ culturale oppure no???
E’ forse giusto che il cittadino sia costretto a pagare per finanziare cose “artistiche” che gli fanno schifo?
Il fatto di appartenere ad una comunita’ ci obbliga forse a dover condividere i gusti “artistici” dello Sgarbi di turno?
E’ “libera” una societa’ in cui tutti saimo obbligati a patrocinare cose come quelle che abbiamo visto al Pac la scorsa primavera? (pupazzi che defecano e altri che mangiano cacca) ?
Non sarebbe piu’ libera una societa’ in cui queste cose le fa solo chi vuole, coi soldi suoi e nei suoi spazi privati???
Sintomatico che lo Sgarbi sia stato difeso soprattutto da quelli della compagine socialista-radicale... Quelli che accusano gli altri di talebaneria ad ogni pie’ sospinto, ma poi vogliono
imporre a tutti il finanziamento (tramite strutture di stato) di aborto, eutanasia, stanze del buco, pensioni di reversibilita’ alle coppie gay.... E adesso anche a mostre di “arte” trasgressiva.
Sgarbi (e i suoi amici) dicono di essere “laici” e anti-ideologici.
E invece sono i portabandiera della peggiore ideologia, e cioe’ la DITTATURA DEL RELATIVISMO.
Una dittatura feroce, dove tutti possono essere liberi di imporre agli altri le loro porcherie (come quel tale che ha colorato la fontana di roma... e che Sgarbi voleva premiare. !!!!). E dove addirittura il cittadino e’ costretto a pagare i suoi soldi per sostenere le idee e i gusti artistici di qualcun altro.
Angelo Mandelli
Nato a Milano il 9-9-1952
PS: Lottate sempre piu’ per le dimissioni di Sgarbi (e perche’ non diventi ministro)