.: Discussione: Deficit di democrazia nelle assemblee elettive
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Il passaggio dei Comuni e delle Province dalla forma di governo “parlamentare” a quella “presidenziale” con premio di maggioranza per la coalizione collegata al candidato Sindaco o Presidente, eletto direttamente dai cittadini se, da un lato, ha garantito stabilità alle Amministrazioni locali, dall’altro, ha esaltato in misura forse eccessiva il ruolo dello stesso Sindaco e Presidente nei confronti delle Giunte e dei Consigli comunali e provinciali.
A mio modesto parere, infatti, l’asserita maggiore efficienza / efficacia delle istituzioni locali, dovuta alla stabilità politica assicurata dalla predetta forma di governo, non può né deve entrare in collisione con le istanze democratiche delle comunità amministrate, eliminando insieme a quasi tutti i controlli amministrativi esterni anche ogni forma di controllo politico. Alla lunga, verranno meno anche l’efficienza e l’efficacia degli Enti, con gravi rischi anche per la legalità.
Allego la relazione prodotta il 16 novembre 2005, nel corso dell'Assemblea Nazionale dei Presidenti dei Consigli provinciali, che si è tenuta a Milano, durante la quale, tra gli altri argomenti, si è discusso de "Il deficit di democrazia delle assemblee elettive".
Vincenzo Giudice
Presidente del Consiglio Comunale di Milano
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