Ottima l'idea di un confronto con una citta' mitteleuropea, da noi (a Milano e non solo) manca la volonta' di rendere l'uso della bicicletta un mezzo di trasporto quotidiano e non solo di svago. Infatti anacronisticamente a Milano si parla di "piste ciclabili" che in citta' non servono in quanto costose e buone ad arricchire solo le societa' appaltatrici. Se facciamo un confronto tra Milano ed Amsterdam (o Berlino dove ho vissuto un po') ebbene Milano ha molte piu' "piste ciclabili" che Amsterdam citta'! Si perche' le piste ciclabili servono a mettere in sicurezza i ciclisti su assi interubani separando la sede stradale da quello per le biciclette. Le citta' mittel europee non hanno piste ciclabili ma marciapiedi "ciclopedonali" ed ogni via deve avere almeno un marciapiede adibito al doppio uso (pedone-bici) perche' per rendere appetibile l'utilizzo della bicicletta non e' possibile che una strada abbia la sede predisposta e girato l'angolo no, occore una rete completa che permetta all'utente di raggiungere ogni lugo della citta' senza dover invadere il marciapiedi dove transitano i pedoni e tantomeno stare in strada tra le auto. Certo, realizzare piste ciclabili e' un business, marciapiedi attrezzati molto meno (basta una striscia di 80 cm di larghezza di vernicie rossa)... I nostri consiglieri ed assessori comunali dovrebbero osservare bene come sono realizzati i marciapiedi e non solo a Parigi, Londra, Madrid o Berlino ma anche in molte piccole e medie citta' europee, noi abbiamo marciapiedi ancora con l'asfalto, ma ci rendiamo conto di quanto siamo arretrati?
In risposta al messaggio di Eugenio Galli inserito il 16 Lug 2007 - 20:42