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Dal sito Web del Comune di Milano:
Zona Bovisasca Il vice Sindaco De Corato, dopo gli interventi delle Forze dell'Ordine, ha commentato anche lo sgombero effettuato in via Colico e il triangolo di via Porretta, Chiasserini e Cavalcavia Palizzi
Oltre cento tra agenti di Polizia Locale, di Stato e Carabinieri impegnati oggi nello sgombero dell'area della Bovisasca dove sono state abbattute 150 baracche. Lo ha dichiarato il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato che ha aggiunto: “Alla Bovisasca sono stati rispettati gli impegni presi dal Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblica lo scorso 27 febbraio. Grazie ad allontanamenti certi e graduali, l’area è stata liberata nei tempi e nei modi stabiliti. E di ciò va dato atto al prefetto e al questore. Ma se non si mette mano alla farsa del decreto espulsione dei comunitari non si esce dal circolo vizioso in cui si trovano i Comuni, costretti a spostare continuamente i rom sul territorio”. Oggi sono state demolite anche altre 35 baracche e 15 tende in altre aree abusive limitrofe: via Colico e triangolo di via Porretta, Chiasserini e Cavalcavia Palizzi. “Qualcuno avrebbe preferito la spettacolarizzazione – ha spiegato il vice Sindaco di Milano -. Ma chi ha il dovere di amministrare non si fa tirare la giacchetta da improvvisati professori di sgombero, né tanto meno da chi scopre il problema rom solo in campagna elettorale. Non bisogna però farsi illusioni perché le persone che oggi sono state allontanate rispunteranno domani da qualche altra parte. Se si non vuole allora pestare l’acqua nel mortaio, occorre che il nuovo governo riscriva il decreto sulle espulsioni dei comunitari, che si è dimostrato un fallimento. Ovvero rimpatri coatti e almeno dieci anni di reclusione, da scontare nelle galere dei Paesi di provenienza, per chi, espulso, viene sorpreso nel nostro territorio”. “Secondo i dati forniti dal ministero degli Esteri romeno – ha sottolineato De Corato –, a oggi sarebbero stati espulsi dal nostro Paese meno di duecento comunitari. Un dato che stride se paragonato ai soli nuovi arrivi di romeni a Milano nel 2008, quasi trecento, e agli oltre 2000 da quando Prodi ha firmato l’ingresso della Romania nella Ue. “Mi chiedo – ha concluso il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza – se il Ministro Amato, che ha sul proprio tavolo il decreto di nomina del prefetto a commissario per l’emergenza nomadi da 6 mesi e che seguita a non firmarlo, contraddicendo quando previsto dal Patto per la Sicurezza, sia la stessa persona che nel settembre 2006 aveva decretato lo stato di emergenza rom a Milano”. (01/04/2008) |
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