.: Discussione: Residence Via Cavezzali
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Lo stabile della vergogna ("ex-residence" di Via Cavezzali 11) Da milano.corriere.it: Nove piani di ripicche e pestaggi. Dall’omicidio del 2006 escalation di esposti Via Cavezzali, un palazzo in guerra Spray urticante su un’inquilina, denunciata l’amministratrice. Le corse dei vigili MILANO - Non c’è pace nel fortino degli immigrati. Nel palazzo andato in malora di via Cavezzali 11, a ridosso di via Padova. Con le sue storie emblematiche, omicidio di un marocchino compreso, simbolo di abbandono che negli anni ha portato lo stabile a 9 piani con 194 appartamenti, a trasformarsi in un cancro per tutta la città. Da una parte la minuta ma energica amministratrice, Isabella Lauria, che si sente abbandonata dalle istituzioni ed elargisce querele a manca e a dritta. Litiga col mondo intero nel nome di un ritorno alla legalità, utilizzando anche metodi poco ortodossi. Dall’altra, gli inquilini che si sentono ostaggio dell’amministratrice, tanto che nell’ultima assemblea del 7 giugno, tenuta nella parrocchia di San Giovanni Crisostomo, sono volate parole pesanti e oggetti d’ogni tipo. Gli inquilini volevano che se ne andasse, ma non ce l’hanno fatta. È dovuta intervenire la polizia che ha sciolto l’assemblea. L’ultima, in ordine di tempo, cinque giorni fa. Quando l’inossidabile Isabella Lauria, ha avuto un diverbio con una signora disabile, Pina Platania, 37 anni, con la quale aveva già avuto pesanti screzi: le aveva negato l’uso dell’ascensore perché non aveva pagato l’affitto. Questa volta il motivo del contendere sembrerebbe la posta. Platania, come in altre occasioni, ha chiesto all’amministratrice di darle la corrispondenza. Ma, per tutta risposta, sentendosi aggredita, le ha spruzzato spray al peperoncino. Platania è svenuta e subito dopo è stata accompagnata al Fatebenefratelli: prognosi 10 giorni. «Sono stata io l’aggredita—dice Lauria —. La signora Platania ha tentato di strapparmi di mano il telefono e io mi sono difesa con lo spray. Poi sono uscita in strada, inseguita da due inquilini abusivi: uno mi ha tirato un secchio d’acqua, mentre l’altra mi ha preso per i capelli. Sotto gli occhi di molti passanti. Quindi sono scattate le querele. I vigili, intervenuti, hanno indagato tutti, l’amministratrice per lesioni nei confronti della disabile. «Da parte mia—dice Vittorio Bortot, immobiliarista e proprietario di 76 appartamenti —ho denunciato la signora Lauria per appropriazione indebita, aggressione, turbativa di assemblea, diffamazione. Sul suo capo pendono almeno un centinaio di denunce. Prima o poi andrà in galera». Poi, racconta di essere stato a sua volta denunciato da lei per stalking. «A novembre ci sarà la prima udienza e la verità verrà fuori. Nel frattempo posso accedere ai mie uffici e agli appartamenti di via Cavezzali solo dalle 8 alle 13, escluso il sabato e i festivi». Dunque non c’è tregua nel palazzo sempre in guerra. Non c’è commissariato di polizia o stazione dei carabinieri, che non abbia ricevuto denunce. Persino sul tavolo del prefetto sono arrivati esposti e si sono aperti tavoli per discutere di come venirne fuori. Dopo l’omicidio del marocchino di 27 anni, ucciso da una guardia giurata che controllava lo stabile il 27 febbraio del 2006, la polizia sgomberò l’edificio: c’erano 57 denunce per occupazione abusiva. Allora, in dodici ore, settanta immigrati furono accompagnati in questura, 10 arrestati perché irregolari, uno perché latitante. Poi seguirono altri arresti, fermi. Si sequestrò droga. Ma è una storia senza fine. Adesso, nel mirino dei condomini c’è l’amministratrice. Nei sui confronti hanno scritto una lettera denuncia, nella quale si narrano tutte le malefatte. Ma lei, Isabella Lauria, si sente vittima: ha denunciato un’infinità di aggressioni. «Ma anche le istituzioni mi hanno abbandonato». Michele Focarete 02 luglio 2010 |
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