Integrazione e voto sono due cose diverse. Il voto (nazionale-regionale e via via fino al basso) implica un riconoscimento importante e cioè il fatto di essere a tutti gli effetti cittadino di questo Paese. Il fatto che un immigrato abiti da due o tre anni in un luogo non implica che debba anche avere il diritto di esprimere le proprie convinzioni politiche. Posso concordare sul voto in un CdZ, sebbene estremamente politicizzati, ma giusto per avere un'opinione in più. Piuttosto mi batterei perchè possa avere diritto di voto per il governo del suo Paese di origine e magari possa concorrere anche con il suo voto a cambiare un governo troppo spesso autoritario (anche qui con il benestare degli occidentali tutti). la democrazia arriverebbe così per posta aerea e non per aereo. Questa del voto è il solito escamotage politico di spostare l'argomento spinosissimo dell'integrazione e dell'immigrazione su un terreno prettamente e squisitamente di bassa politica. Come se votare arancio o azzurro possa risolvere d'incanto il problema dell'integrazione dell'immigrato. PS Diamoci pure del tu. Ciao!
In risposta al messaggio di fabrizio radaelli inserito il 17 Gen 2006 - 10:53