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Inserito da Oliverio Gentile il 17 Set 2007 - 11:28
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da ViviMilano: http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/09_Settembre/17/asilo_assediato_rom.shtml La scuola confina con un insediamento abusivo
Asilo assediato dai rom. «Togliamo i figli» Nell'edificio alla Comasina decine di intrusioni ogni notte. Gli abitanti: pronti a farci giustizia da soli. Le mamme: mancano controlli La Comasina è uno di quei posti dove non parlano per niente. Dove, se minacciano, spesso fanno. Raccontano i ragazzini che «prima o poi andiamo dentro e diamo fuoco» e che «organizzeremo un blitz alle quattro di notte, li sorprendiamo e vediamo ». Ammonimento d'una mamma, che conosce gli adolescenti del posto: «Eh no. Niente giustizia fai da te. Non facciamo stupidate». E dire, che alla stessa mamma, gliel'han consigliato pure i vecchi del quartiere: «I politici non vi ascoltano? D'accordo. La risolviamo a modo nostro. Al modo della Comasina ». Un modo che sottintende metodi spicci, nudi di oratoria e dialogo. Clima teso? Un pochino. Con la solita premessa: «In ogni modo, s'intende, non siamo razzisti. È soltanto che abbiamo timore più per noi, per i nostri figli. E se, a qualcuno degli occupanti abusivi viene voglia di farsi una capatina nell'asilo? Che ne so io, delle loro intenzioni? Senza contare, ormai, i furti». Siete sicuri che siano per mano loro? «Sì, sono gli zingari». Perché, ne avete beccato qualcuno in flagrante? «No, ma si sa. Sono loro. Sono gli zingari». Siano ladri o semplici poveri cristi senza una dimora (notizia di ieri, per voce del sindaco Riccardo De Corato: «Da aprile, sgomberati 15 edifici occupati e 12 baraccopoli »), certo è che sono inquilini irregolari. Organizzati alla grande. Al Cdm, l'astuzia dell'incaricato a render difficile la vita agli intrusi, ecco, dicevamo, ha portato a bloccare le porte e renderle impossibili da scardinare. Ma ci si è dimenticati delle finestre: è bastato romperne una per entrare, con tanto — ecco l'organizzazione — di sedie, dall'altra parte, all'interno, per consentire una comoda discesa senza rompersi un ginocchio. Assai malinconici, poi, i lucchetti ai cancelli: questi son talmente bassi, che non ci vuole un olimpionico per scavalcarli. Figurarsi uno che sa che l'aspettano cibo e letto. Andrea Galli |
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