.: Discussione: Partecipazione virtuale? a Milano e oltre
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La lettera di Fiorella De Cindio contiene argomenti molto interessanti e generalizzabili a tutte le amministrazioni locali. In primis dirò che la partecipazione virtuale ci libera dall'obbligo della presenza fisica. Esserci o non esserci a una riunione è la stessa cosa. Specialmente per le donne, la partecipazione alla vita politica è impedita per questioni di tempo e spazio. Nel senso che, almeno fino a oggi, la politica dei partiti si svolge in tempi impossibili per una donna o per qualsiasi persona che lavora e ha una famiglia. Anche i luoghi nei quali si svolgono le attività politiche sono difficili da raggiungere, senza parlare delle cariche che comportano quasi un abbandono delle proprie abitazioni. Penso, tuttavia, che allo stato attuale non ci sia la possibilità di connessione per tutti i cittadini. Per questo ci vorrebbero consistenti investimenti per eliminare le discriminazioni. Per ora i cittadini si dividono in quelli che possono partecipare, se vogliono, e quelli che non possono senza esserne nemmeno consapevoli. Cresce l'analfabetismo tecnologico con il rischio di ampliare le fasce d'emarginazione a quei ceti che sono interessati alla politica nella maniera tradizionale.
Isabella Guarini |
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