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Oggi si parla di consiglieri di zona solo per evidenziarne, secondo la stampa, la loro inutilità in termi di servizio alla città Io personalmente ritengo che ogni singolo consigliere di zona sia sicuramente più rappresentativo di un omologo del comune della regione per non parlare poi della provincia. La nostra attività si svolge in front office con i cittadini e conosciamo al dettaglio le problematiche dei nostri quartieri. Quest'impegno ci porta a girare di continuo nelle nostre realtà sia per gli incontri istituzionali che con i semplici cittadini.
Premesso questo, mi ha molto colpito la storia di una consigliera costretta a cambiare lavoro in quanto discriminata in ufficio. Discriminazione che nasceva dalla reazione del titolare d'impresa che non sopportava l'incarico istituzionale della collaboratrice (invidia ?) Come tutti sappiamo la maggioranza di noi non è certo benestante ne tanto meno tutelata dai rispettivi partiti. Quindi la priorità di un sereno rapporto ed equilibrio tra attività professionale ed impegno politico è sempre auspicabile. Però sarebbe interessante capire se questo fenomeno di "mobbing" si sviluppa in pochi casi o se molti di noi sono costretti a vivere a in incognito il proprio impegno politico istituzionale.
Io personalmete non ho questo problema (per ora) Però ritengo che una eventuale operazione di mobbing nei confronti di chi si vuole impegnare per la città in cui vive sia qualcosa di abberrante.