Condivido al 100% la sua ottima dissertazione Sig.Giorcelli, ma nella graduatoria delle priorità vedo prima il recupero delle aree degradate, prima ancora della rigenerazione dei giardini "naive" che lei ha ben descritto, quelli che abbinano il peccio alla palma, facendo, me lo si lasci dire, un peccato veniale rispetto alle azioni criminali (evasione fiscale e danno ambientale) di molti artigiani che lavorando in nero scaricano nei prati tazze di gabinetto rotte, lavandini e materiali di risulta, facendo scempio dell'ambiente (la Zona 6 ha questa piaga da anni). Se non mettiamo ordine nelle priorità della nostra azione culturale e politica perdiamo di vista i veri bisogni della città e dei cittadini. Tuttavia colgo l'occasione di dirle che l'abete rosso a Milano (che spesso viene capitozzato e maltrattato) si adatta benissimo, contrariamente a quel che Lei dice, e si riempie di nidi ed è un riparo sicuro per l'inverno (pettirosso, da cui il nome "peccio" per l'abete rosso) per alcune importanti specie di utlissimi uccelli. Per raccogliere gli alberi di natale (...si mettono a posto la coscienza...strana la sua asserzione) sarebbe utile organizzarsi in zona per fare qualcosa di più e meglio, anzichè criticare, la messa a dimora in un sito idoneo dove qualcuno si prende cura per la riuscita dell'impianto (io sono a disposizione per lavorare più con le braccia che con la lingua). Concludo col dire che chi si "macchia della colpa" di una piantumazione inadeguata ha comunque iniziato un percorso virtuoso da lodare e semmai da indirizzare rimboccandosi le maniche, con cervello e badile, "uniti nella lotta".
Enrico Vigo
In risposta al messaggio di Andrea Giorcelli inserito il 27 Ott 2007 - 18:19