.: Discussione: La nuova Milano progettata dai milanesi
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Da milano.corriere.it:
Majorino (Pd): delibera ambigua, così parte la cementificazione Via al piano del territorio. Cantieri in 25 nuove aree. Salvo l’ippodromo Arriva il sì della Lega. Oggi l’approvazione in giunta. «Niente palazzi sulle piste di San Siro» Venticinque aree per costruire la Milano dei prossimi decenni, la metropoli dalla ritrovata grandeur capace di richiamare dentro i suoi confini i giovani e il ceto medio. Venticinque, meno una: l'ippodromo. Sulle piste dove da decenni galoppano e trottano i cavalli il cemento non arriverà. Via libera all’accordo sul Piano di governo del territorio, il documento quadro che disegnerà l’urbanistica di Milano dei prossimi decenni. Dopo mesi di infinite trattative, ieri la Lega ha pronunciato il sì definitivo. Il Pgt arriverà in giunta oggi (martedì), come chiesto dal sindaco Letizia Moratti e dall’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli. «Il percorso è avviato. Entro settembre contiamo di portare la delibera in Consiglio per la prima approvazione », spiega l’assessore. L’ippodromo, dunque. Con le parole del capogruppo lumbard Matteo Salvini e dello stesso Masseroli che confermano: «Sulle due piste non si costruirà nemmeno un metro cubo». Il che, sottolinea l’assessore, non vuol dire per forza di cose che entrambe le piste rimarranno al loro posto. Il trotto, per dire, potrebbe anche essere trasferito altrove, magari, come si dice, fuori Milano. Ma su quell’area non potrà nascere niente più che un parco. Rimane il documento generale. Con le 25 aree di trasformazione, ciascuna con tanto d’indice volumetrico. «Non è un documento chiuso. Saranno gli accordi di programma che di volta in volta, area per area, confermeranno o modificheranno le volumetrie indicate». «È solo l’inzio di un percorso. Oggi abbiamo salvato un milione di metri quadrati dall'avanzare del cemento», sottolinea Salvini che si gode la vittoria, mentre tutti gli altri capigruppo della maggioranza di Palazzo Marino brindano comunque all’accordo raggiunto. «Un documento di un’importanza epocale», dice Giulio Gallera del Pdl. Che racconta di una proposta spuntata tra le pieghe del futuro Pgt e immediatamente condivisa da tutti: «Realizzare un nuovo Qt8. Un nuovo quartiere dove tutti i grandi architetti di fama mondiale daranno il proprio contributo». «Si passa da una cultura dirigista, quella che animava il vecchio piano regolatore del 1980, a una visione liberale e moderna di governo del territorio », esulta anche l’Udc Pasquale Salvatore. «L’ottica di ragionamento deve rimanere quella della grande area metropolitana», osserva il repubblicano Franco De Angelis. Di tutt’altro umore l’opposizione. Ammette il capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino: «Siamo molto preoccupati ». «Anche perché la nascita di questo Pgt è stata gestita come una trattativa puramente privata. I controni dell’accordo poi confermano tutte le ambiguità sul tema del verde e delle aree pubbliche». In conclusione: «Se l’idea è quella della cementificazione selvaggia, noi siamo pronti a un'opposizione durissima». A. Se. 07 luglio 2009 Dal sito Web del Comune di Milano: URBANISTICA. MASSEROLI: “NEL NUOVO PGT LA MILANO CHE SCEGLIEREMO CON VERDE, CASE E SERVIZI” Milano, 7 luglio 2009 - “Non più una città che cresce a macchia d’olio fino ai comuni di prima cintura, ma una città che si ricostruisce su se stessa, rigenerando a verde e a servizi tutti gli ambiti degradati e contaminati. Per la prima volta nella storia della crescita e dello sviluppo della nostra città non si consumerà nuovo territorio”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli al termine della Giunta straordinaria dedicata alla presentazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT). Il piano, che ha come slogan ‘Milano per scelta’, indirizzerà tutte le prossime scelte di trasformazione urbana fino al 2030. Cinque le regole base: “Non si consumerà nuovo suolo, si preserverà la presenza dell’agricoltura in citta’, si tuteleranno i quartieri storici e gli ambiti paesaggistici, si costruirà e si ristrutturerà a emissioni zero e si incentiverà la diffusione e la varietà dei servizi destinati al cittadino”, ha elencato l’assessore. “Siamo partiti da chi c’è – ha spiegato Masseroli -. Non da chi parla di una Milano che non conosce raccontando stereotipi sempre uguali e privi di speranza. Ma da chi c’è in città: da chi la abita, la vive, la usa. L’obiettivo, dopo il via libera della Giunta, è che chiunque possa scegliere Milano per abitarla, per viverla e per usarla, e che trovi quello di cui ha bisogno: servizi, la possibilità di esprimersi, opportunità. Non abbiamo l’obiettivo di raggiungere un numero determinato di abitanti, l'obiettivo è la soddisfazione di chi ci abita e che dica: a Milano vivo bene”. “Non si consumerà suolo – ha concluso Masseroli – è la prima regola d'oro di questo piano. In 20 anni si edificherà solo il 4% di ciò che è già costruito, e lo si farà recuperando aree degradate, spazi in cui oggi non si può accedere”. Con il passaggio di oggi in Giunta si apre per il Piano di Governo del Territorio un processo che durerà circa 10 mesi. In questo intervallo di tempo tutta la città sarà coinvolta, così come è avvenuto prima della stesura del documento. Entro la fine di luglio è invece previsto l’approdo in Giunta delle altre parti del Piano; entro ottobre la discussione in Consiglio comunale, quindi ancora 200 giorni fino all'approvazione finale, prevista nel giugno 2010. SCHEDA - Le line guida del PGT |
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