.: Discussione: il cemento incombe sul Parco delle Cave
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Pubblico di seguito un'e-mail inviata alla giornalista Paola D'Amico del Corriere della Sera in risposta a un suo articolo del 25 agosto scorso e allego una lettera dell'Unità Organizzativa Tutela e Valorizzazione del Territorio - Struttura Paesaggio della Regione Lombardia... Inizio messaggio inoltrato: Da: Massimo Derigo Data: 27 agosto 2007 12:35:42 GMT+02:00 A: Paola D'Amico Cc: Sara Regina, Giangiacomo Schiavi, Elio Veltri Oggetto: Effetto Expo, Milano scommette sul verde Gentile Paola D'Amico, ho letto con estremo interesse il suo articolo che allego in calce. Se quanto affermato da Masseroli fosse vero almeno in parte, sarebbe un enorme successo, ma dalla mia esperienza ventennale di volontario del Parco delle Cave credo invece che si tratti di asserzioni inconsistenti. Mi spiego. Attorno allo splendido comprensorio del Parco delle Cave, in questi anni abbiamo assistito ad una lenta inesorabile erosione di tutto quanto non era gia' edificato. Ho visto antichissimi monumenti legati alla nostra storia (Cascina Airaghi, villa Rosnati, ecc) e antichi borghi (Quinto Romano, Quarto Cagnino, Lampugnano, Baggio, ecc) essere stravolti e anche distrutti da cementificazioni dissennate, ma anche preziose aree gia' comunali, come l'antico percorso del Marcionino censito nel catasto Teresiano del 1722, saranno prossimamente fagocitate dal cemento. Si tratta dello stravolgente nuovo quartiere "vista oasi naturalistica" che sta procedendo indisturbato all'ingresso del Parco delle Cave in via Pompeo Marchesi. Anche la Regione Lombardia - Direzione Generale Territorio e Urbanistica, nel luglio 2006 (un anno fa!), scrisse la lettera (in allegato) al Comune di Milano e alla Soprintendenza di Milano per richiedere la necessaria valutazione dell'IMPATTO PAESISTICO del PII Marchesi Taggia per la sua delicatissima posizione. Risultato? Hanno distrutto un antico bosco (il Marcionino) di 8500 metri quadrati http://www.partecipami.it/files/Bosco_del_Marcionino_fly2.jpg per piazzare due enormi gru e scavare le immense voragini delle fondamenta... http://www.partecipami.it/files/1.-cantiere_PII_14.6.jpg I numeri di questa cementificazione che si trova ia RIDOSSO dell'OASI NATURALISTICA del PARCO delle CAVE - cave Casati e Ongari Cerutti: - 112.000 mcubi di cemento - 400 appartamenti - 1200 abitanti - 1000 auto quotidiane - un centro commerciale... Servono altri commenti? Parrebbe che tutta questa brutta vicenda non debba essere divulgata... Potra' trovare altre notizie sui Forum di VIVIMILANO del Corriere della Sera: http://www.corriere.it/vivimilano/forum/vivimilano/Thread?forumid=16&postid=128549 http://www.corriere.it/vivimilano/forum/vivimilano/Thread?forumid=16&postid=135839 e della Rete Civica di Milano: La ringrazio per la cortese attenzione. Un saluto cordiale. Massimo de Rigo 339 4448574 Sezione: urbanistica verde pubblico - Pagina: 004 (25 agosto, 2007) Corriere della Sera Sviluppo sostenibile, pronta la candidatura alla selezione delle città più vivibili al mondo. Il Comune: polmoni nelle aree dismesse e raggi di collegamento Effetto Expo, Milano scommette sul verde Nuovi progetti e riqualificazioni. «Entro il 2015 nove milioni di metri quadrati di parco in più» Milano scommette sul verde. Si candida alla selezione delle trenta città più vivibili del mondo per sviluppo sostenibile, promossa in occasione dell' Expo di Shanghai 2010 il cui tema è: "Better City Better Life". E scopre le sue carte: «La metropoli è più verde di quanto si pensi - spiega l' assessore al Territorio, Carlo Masseroli -. Un verde che, però, dobbiamo rendere visibile e usufruibile, perché sia percepito». Ed è un percorso a tappe forzate che aggiungerà 9 milioni di metri quadrati a quello esistente: un milione per ogni anno che ci separa dall' Expo 2015. Polmoni verdi nelle fabbriche abbandonate, alberi al posto dei chilometri di acciaio degli scali ferroviari dismessi, ponti sospesi e passerelle pedonali, otto raggi verdi, una grande via d' acqua che unisce il centro con la periferia, i quartieri di cemento con la campagna: nove milioni di metri quadrati di parchi e giardini, 60 mila alberi, per completare con i quindici e mezzo già esistenti quel parco lineare di 72 chilometri che abbraccia la città. Con i suoi 12 metri quadrati per abitante di verde, oggi Milano è ben lontana dagli standard europei, distante anni luce da Berlino (65 metri quadrati), la spunta solo con Parigi e Madrid. E a livello nazionale, fatica a tenere il passo con la capitale. «Il progetto "Milano verde e blu" - spiega Masseroli - promuove la connessione di spazi già esistenti, a volte nascosti, a volte degradati ed esclusi, ed è un progetto pilota nel campo della qualità urbana, perché coniuga lo sviluppo alla sostenibilità». Una risposta indiretta a Celentano che vede «i prati coperti da cemento». «Se non costruisci rimangono le fabbriche abbandonate, gli scali dismessi. Senza sviluppo la città è condannata al degrado», insiste l' assessore. In quindici anni Milano, anche per effetto della perdita di abitanti, ha visto triplicare il verde pro capite (erano 5,5 i metri quadri per abitante nel 1991). Con i nuovi obiettivi, entro il 2015, sarà superato lo standard che a livello nazionale è fissato in 18 metri quadri. «Verde e blu è il disegno strategico sulla città, parchi e corsi d' acqua - conclude l' assessore -. La sfida per il 2015 è avere una città dove si voglia e si possa abitare, non solo lavorare. Una volta che l' interesse pubblico è ben definito, si apre il dialogo con il privato che aiuta il pubblico a realizzarlo». Due terzi di verde e servizi per ogni terzo di aree edificate è la ricetta di sviluppo della Milano in corsa per l' Expo. La stagione dei grandi progetti per il recupero delle aree dismesse che la capitale economica del Paese sta attraversando (nuova Fiera, Porta Vittoria, Santa Giulia, Portello, City Life, Bovisa, Porta Nuova), con la discesa in campo dei migliori architetti del mondo, da Fuksas a Botta, da Foster a Chipperfield, da Piano a Perrault, e investimenti privati per oltre 50 miliardi di euro, dovrà armonizzarsi con «la nuova struttura ecologica della città». D' Amico Paola @corriere.it
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