.: Discussione: Le bici e i marciapiedi: la convivenza è possibile
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da ViviMilano: http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2007/05_Maggio/21/multe_ciclisti.shtml Ciclobby: no alla guerra tra poveri Bici sui marciapiedi, linea dura dei vigili Contravvenzione di 36 euro. «Infrazioni in aumento, crescono le proteste». Il comandante dei ghisa: useremo il buon senso Andate e moltiplicate i controlli ai ciclisti. È il comando trasmesso ieri ai ghisa. Gl'indisciplinati che sfrecciano sui marciapiedi vanno puniti: 36 euro e pedalare ( ¦ Sei d'accordo? Vota). Il motivo? «Il fenomeno è in aumento» e scatena «proteste». Dunque, linea dura. «Perché prima l'indicazione era di chiudere un occhio», osserva Roberto Miglio, vigile della Rsu. Che obietta: «Continueremo a usare buon senso con i ciclisti prudenti». E poi vogliamo parlare della «penuria» di piste ciclabili (70 chilometri) e della «pericolosità» delle strade? «Evitiamo guerre tra poveri», sbotta Eugenio Galli, presidente di Ciclobby. Piuttosto, «regoliamo l'uso dei marciapiedi». Il codice della strada lo prevede all'articolo 122. Manfredi Palmeri, presidente del consiglio comunale, insiste: «Va vietato l'uso della bici nelle strade a rischio e incentivato in condizioni di sicurezza». Per evitare «di esser ingiustamente accusati di omessa custodia dei principi basilari che ispirano la sicurezza sulle strade» — così la nota — si «riafferma» un principio: i marciapiedi sono di chi cammina. Il comandante Emiliano Bezzon invita comunque i suoi «a usare buon senso». Obiettivo: «Tutelare il pedone, anello più debole del sistema». Lo dicono le cifre: 28 vittime nel 2006, 1.758 feriti. D'altra parte, i ciclisti uccisi sono già otto nel 2007. Ma il killer «è il traffico, non il caos sui marciapiedi». E tuttavia, anche qui, «la coabitazione è possibile», sottolinea Guido Bolzani, presidente di CamminaMilano. «Basta individuare spazi larghi, poco frequentati, e installare cartelli e strisce». L'assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, annuncia che «il Piano della mobilità prevede marciapiedi adatti alle bici». Ciò che importa, dice Galli, «è che i vigili non si accaniscano contro di noi». Critiche dall'Ulivo alla giunta: «Si multano i ciclisti invece di risolvere i problemi». I ghisa staccano già ogni anno circa 500 multe ai ciclisti. Ma se le due ruote avessero la targa, i verbali sarebbero di più («È pericoloso inseguirli»). «Parliamone — risponde Ciclobby —. Ma facciamo lo stesso con le auto su marciapiedi e strisce pedonali». Già, le strisce. «Sempre più invisibili»: per questo, oggi, il dottor Cirillo girerà in furgone con un cartone bianco da piazzare sui passaggi ombra. Armando Stella 22 maggio 2007 |
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