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Il Consigliere Paleari cade in una evidente contraddizione, prima che politica, di tipo logico. I campi nomadi sono pietismo, l'opera di Don Colmegna no. Ma se è proprio il prete ambrosiano che ha deciso di accogliere i rom provenienti da Opera, allora come la mettiamo? Forse è proprio la qualifica di campo nomadi che ha sviato il giovane Consigliere da un retto ragionamento: presso il Ceas non c'è nessun "ghetto semi - legalizzato", ma solo un'ospitalità temporanea a cui si lega la strutturazione di percorsi di inserimento sociale di questo gruppo di nomadi. L'ampliamento del Ceas, richiesto, bisogna ulteriormente ribadirlo, dalla Giunta Moratti, ha esattamente lo scopo di rendere possibile questa prospettiva che cerca di coniugare la tutela dei diritti di cui i rom (che per la maggior parte sono cittadini italiani o dal 1 gennaio sono comunitari... e comunque appartenenti al genere umano) godono con la loro integrazione. Quanto al patto di legalità, esso è solo un di più che si chiede a chi accetta questo tipo di percorso e non un di meno rispetto alle leggi vigenti, che i rom devono rispettare come tutti gli altri.
Forse una maggiore conoscenza delle situazioni reali farebbe bene a tutti, cittadini in primis. Creando fantasmi e chimere si alimentano solo le paure e si getta benzina sul fuoco. Onestamente credo che ciò non sia segno di responsabilità, soprattutto da parte di chi rivendica la propria appartenenza politica ad un partito di "moderati".
Alberto Farina
In risposta al messaggio di Simone Paleari inserito il 8 Apr 2007 - 19:01