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Caro Marco, l'unico modo che c'è per sensibilizzare i popoli a pancia piena su certi temi è far pagare.
Come dice anche Piero Angela, ci sono certi beni che costano troppo poco.
Se l'acqua costasse mille volte il prezzo attuale, molti ci penserebbero almeno cento volte in più prima di sprecarla.
Concordo con Angela e rincaro la dose: nelle nostre società occidentali ricche, in cui spesso ci si muove in massa come bovini, la sensibilizzazione passa attraverso l'unica cosa che davvero muove il tutto e cioè il dio denaro.
Per l'acqua e la corrente occorrerebbe stabilire la quantità necessaria su cui fissare una tariffa calmierata; se si sfora questa quantità bisognerebbe rendere prograssivamente proibitivo l'ulteriore acquisto (leggi spreco).
Non vedo altri modi: gli appelli ecologisti sono troppi e inflazionati. Le catastrofi dovute ai mutamenti climatici (come gli uragani) colpiscono solo una piccola percentuale di popolazione, quindi tutti gli altri se ne sbattono. Se c'è la siccità, ci si adegua in qualche modo. L'unica cosa che prude un po' a tutti è mettere mano al portafoglio.
Carlino Di Biase Consigliere di zona 9
In risposta al messaggio di Marco Dotro inserito il 13 Mar 2007 - 12:50